Rapina simulata al Planet Win, condannati a nove mesi Romagnuolo e Ferrante

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Tribunale

ATRIPALDA- Nove mesi di condanna con pena sospesa per il furto pluriaggravato in concorso avvenuto il 6 gennaio 2025 al Planet Win di Atripalda, quando con la complicita’ del cassiere, che ha gia’ definito la sua posizione con una condanna in abbreviato, avevano portato via 14.500 euro. Questa la condanna irrogata dal giudice monocratico Pierpaolo Calabrese nei confronti di Romagnuolo Antonio, 58 anni, già detenuto per altro, e
Ferrante Sabato, 28 anni, attualmente sottoposto all’ obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Il primo difeso dall’avvocato Gerardo Santamaria, il secondo difeso dall’avvocato Gerardo Santamaria e Sabato Graziano. La Procura, in aula era presente il viceprocuratore onorario Grazia Sica, aveva invocato per entrambi una condanna ad un anno e sei mesi. La vicenda giudiziaria si riferisce a quanto avvenuto il 6 gennaio del 2025 al centro scommesse Planet Win di Atripalda, in realta’ secondo gli inquirenti una messinscena e quindi come riqualificato dal Gip Fabrizio Ciccone un furto aggravato, con la complicita’ di uno degli addetti del centro scommesse, un “cassiere”, che avrebbe avuto il ruolo di basista del colpo. Gli indizi nei loro confronti, raccolti in pochissimi giorni dai Carabinieri della stazione di Atripalda e dai militari del Nucleo Investigativo, coordinati dal pm Cecilia Annecchini, sono stati piuttosto gravi, tanto che era arrivata la misura cautelare nei loro confronti. Le indagini condotte dai Carabinieri della stazione di Atripalda e dai militari del Nucleo Investigativo di Avellino, anche grazie alla ricostruzione delle immagini di videosorveglianza di un distributore di servizio avrebbero riscontrato una gravità indiziaria nei confronti del cassiere del centro scommesse, che poche ore prima del colpo avvenuto intorno alle 14 del 6 gennaio scorso, si era incontrato per ben due volte con i presunti autori della rapina
Tutti i partecipi alla rapina simulata avevano confessato. La difesa e’ riuscita pero’ a far cadere le aggravanti contestate, come ribadito nella loro discussione dai legali dei due imputati. A partire dall’avvocato Sabato Graziano: “E’ una causa che non ha margini difensivi- fortissimi chiaramente si potrebbe portare all’attenzione una questione di qualificazione dei fatti, che proporra’ il collega Santamaria”. La discussione e’ stata concentrata sulla contestazione dell’ aggravante e della detenzione di arma. ” Nel momento in cui la usi in maniera finta non ha alcun effetto deterrente sulla vittima, allora non può essere contestata l’ aggravante. La confessione di Ferrante e’ piena, anche perche’ la persona che entra per fare la rapina non è sicuramente Ferrante”. Per questo ha chiesto di assolvere Ferrante dal capo b ed escludere l’aggravante, oltre a chiedere la revoca della misura in corso.
Anche l’avvocato Gerardo Santamaria ha messo in evidenza come sia una “una vicenda processuale dove c’è stata una confessione piena”. La discussione e’ stata incentrata sulla riqualificazione del fatto. “E’ contestato un furto pluriaggravato in cui il correo di questa vicenda e’ il cassiere, che aveva già il possesso dell’ incasso insieme ai complici si impossessa e quindi riqualificare in appropriazione indebita”.