I carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita, coadiuvati dal Nucleo Elicotteri di Pontecagnano e dal Nucleo Cinofili di Sarno, questa mattina hanno arrestato cinque soggetti con l’accusa a vario titolo di estorsione, ricettazione e detenzione e porto di arma comune da sparo nell’ambito della più vasta operazione denominata San Filippo tesa a sgominare un giro di racket dei vigneti nel Sannio.
Secondo quanto riferito presso la procura di Benevento in sede di conferenza stampa, alcuni imprenditori agricoli erano costretti a pagare il pizzo per non incappare nel taglio delle viti, ovvero la recisione delle piante alla base.
Gli episodi sono stati registrati in modo particolare nella Valle Telesina.
In manette sono finiti A. Z di 66 anni e suo figlio 40enne A. Z., entrambi di Solopaca (Benevento), R. C., 57enne di Solopaca, G. C., 57enne di Castelvenere, G. L. 69enne di Guardia Sanframondi.
Sarebbero coinvolte altre sei persone (originarie di Castelvenere, Guardia Sanframondi, Solopaca e Piedimonte Matese), tutte indagate a piede libero.
Il provvedimento della Procura di Benevento scaturisce da una indagine condotta tra l’agosto 2014 e l’aprile 2016, finalizzata a far luce sui reati commessi da un gruppo di persone, alcune delle quali già legate al disciolto clan criminale dei ‘solopachesi’, operante in Valle Telesina fino ad una decina di anni fa.
Gli organi inquirenti, partendo dalle denunce di danneggiamento, raccolto prove per dimostrare la presenza di una attività estorsiva radicata da tempo sul territorio sannita e incentrata sulla coltivazione delle viti.
Secondo gli inquirenti, gli imprenditori agricoli di Guardia Sanframondi, Solopaca, Castelvenere e Cerreto Sannita che rifiutavano di pagare le tangenti per un servizio di “guardiania”, subivano consistenti danni economici tramite il taglio delle piante, incendi dolosi o il furto dell’attrezzatura da lavoro.