Provincia – Un incontro per gettare le basi di una programmazione tangibile dei fondi comunitari 2007/2013, almeno per quel che concerne il settore primario e l’industria. Un dibattito, quello di questo pomeriggio a palazzo Caracciolo, che ha visto una presenza importante, quella dell’assessore regionale all’Agricoltura e alle Attività Produttive, Andrea Cozzolino, e al quale hanno preso parte forze sociali e sindacali, consiglieri regionali irpini, consiglieri e assessori provinciali, l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Enzo De Luca, il presidente dell’Unione degli Industriali, Silvio Sarno e il numero uno Asi, Pietro Foglia, ospiti della presidente della Provincia, Alberta De Simone, e del direttore generale dell’Ente Provincia, Mario Bianchino. E da sala Grasso arriva la proposta del membro dell’Esecutivo regionale per il rilancio del comparto industriale e agricolo anche in Irpinia: l’inaugurazione di un nuovo metodo programmatico per la Provincia di Avellino e le altre realtà regionali, necessario in un contesto delicato caratterizzato dalla rendicontazione politica e amministrativa relativa all’uso delle risorse comunitarie 2000-2006. Fase che, a dire dell’assessore regionale, ha registrato buoni risultati in Campania, con l’impiego di oltre il 60 per cento delle risorse disponibili nel settore agricolo. “Un risultato storico che vede la nostra regione in Europa primeggiare tra quelle che meglio di altre hanno saputo utilizzare i fondi disponibili. Ma ora che abbiamo imparato ad usarli, dobbiamo imparare ad impiegarli al meglio anche nella qualità”. E il tutto per mezzo di una nuova politica economica e di una nuova capacità del settore pubblico di sostenere la crescita della regione. Dunque, dare corpo ad una politica strategica adeguata che non risparmia il contributo di nessuno: “Per l’Irpinia, in particolare – sottolinea Cozzolino – è necessario puntare sulle principali filiere agricole, come quella del vino, da potenziare con i consorzi”. E poi l’appello agli industriali: “Basta con strumenti e politiche generici, no ai settori saturi: occorre invece confrontarsi con le dinamiche dell’occupazione, i mercati internazionali, rendere più convincenti l’automotive e il tessile, potenziare i distretti di Solofra e Calitri”. Tematiche sulle quali ha dato man forte anche la presidente De Simone: tra le sue osservazioni, la necessità di dare corpo ad un terzo distretto, quello dell’automobile, dati i buoni risultati conseguiti dagli stabilimenti Fma e Irisbus; ancora, la realizzazione della facoltà enologica, per produrre profili spendibili sul territorio e la valorizzazione dei prodotti tipici locali. (Antonietta Miceli)
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