A processo per stalking nei confronti del sindaco di Avella: assolto cinquantenne

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Avella

AVELLA- Cinquantenne assolto dall’accusa di stalking nei confronti del sindaco di Avella Vincenzo Biancardi. Questa la decisione del Gup del Tribunale di Avellino Lucio Galeota al termine dell’udienza con rito abbreviato che si e’ celebrata questa mattina. La Procura aveva chiesto nei confronti del cinquantenne una condanna a due anni e sei mesi con pena sospesa. Lo stesso sindaco di Avella si era costituito parte civile nel processo, rappresentato e difeso dall’avvocato Giancarlo Biancardi del foro di Nola. Il cinquantenne è difeso dal penalista Isidoro Bizzarro.
I FATTI
Secondo l’accusa il cinquantenne residente ad Avella, avrebbe molestato e minacciato il sindaco di Avella, pedinandolo e postando le foto della sua vettura sulla sua pagina social. Come spesso avviene per la contestazione di stalking gli avrebbe procurato uno stato di ansia. Secondo le accuse il cinquantenne sarebbe diventato una sorta di “incubo” per il primo cittadino. Tra le contestazioni, a partire dall’ aprile 2022, dopo un diverbio con il sindaco per problematiche legate al Forum sulla Disabilità, la pubblicazione di auto in sosta selvaggia, in una circostanza nel 2023 avrebbe addirittura tentato di investire Biancardi, lo avrebbe seguito anche negli spostamenti per il paese per effettuare le visite mediche e in un consiglio comunale aveva ripreso la seduta determinando una sospensione a causa della discussione nata con la Polizia Municipale. Più episodi che ne avrebbero qualificato una condotta di stalking. Quella che però il Gup del Tribunale di Avellino, con la sentenza emessa oggi non ha ritenuto sufficientemente provata (la sentenza di assoluzione con la formula del 530 comma 2).
LA DIFESA
In aula la difesa del cinquantenne, il penalista Isidoro Bizzarro, ha prodotto una mole di documenti che dimostrano come quella del suo assistito fosse tutt’altro che un’ attività denigratoria, bensì un’attività sollecitata anche da altri residenti della zona finalizzata a stimolare l’amministrazione o documentare vicende stigmatizzabili, come i parcheggio sulle aree destinate ai disabili. Tanto che il cinquantenne era noto per le sue denunce online, che in alcuni casi le vicende di presunta molestia o persecuzione del primo cittadino venivano sollecitate anche dall’esterno. Ora bisognerà attendere la motivazione della sentenza per comprendere se le tesi della difesa sono state accolte in questi termini da parte del giudice.