Il tecnico dell’Ariano Manna Felice Grasso fa un bilancio della stagione appena conclusa. “Il nostro obiettivo era la salvezza – spiega l’allenatore arianese – come primo anno in Prima Categoria. L’abbiamo raggiunta con cinque giornate d’anticipo, sono contento per l’ottimo risultato. Un po’ di rammarico c’è per le ultime cinque partite in cui abbiamo un po’ mollato. Non ho digerito queste cinque sconfitte consecutive perché sono il tipo a cui non piace perdere neanche nelle partitelle tra amici. E’ qualcosa su cui dover lavorare nella prossima stagione. Creare una mentalità vincente significa anche puntellare questo tipo di situazioni nella testa dei calciatori”. Grasso torna sulle polemiche sul tema arbitrale che hanno contraddistinto lunghi tratti di questo torneo. “Il livello arbitrale quest’anno è stato davvero molto basso. La F.i.g.c. non può prendere 4490 euro di iscrizione e poi dare una servizio arbitrale così scarso e deficitario. Quando sono andato a reclamare in Federazione mi hanno intimato di stare zitto. Un atteggiamento che non mi è andato giù. Belle partite sono state condizionate dall’incapacità dei direttori di gara, abituati a guardare troppo la classifica. Spero che il prossimo anno qualcosa cambi, la Prima Categoria merita quantomeno una terna”. Il trainer punta lo sguardo all’anno prossimo. “La nostra è una piccola realtà caratterizzata da amici che fanno dei sacrifici per produrre calcio. Per fare un campionato diverso, con obiettivi più importanti, abbiamo bisogno di sostegno. Se durante l’estate l’Ariano Manna strigerà un rapporto di collaborazione con la Vis Ariano, potremo toglierci delle soddisfazioni. Se ci daranno una mano integrando la nostra rosa con giovani di belle speranze e sulla questione Renzulli, potremo puntare ai playoff nella prossima stagione. Se questo non accadrà, penso che faremo un campionato sulla falsariga di quanto proposto quest’anno. A livello personale – conclude Grasso – lo scorso anno ho ricevuto delle offerte per allenare su altre panchine, ma la priorità è e rimarrà sempre l’Ariano Manna”.
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