“L’approvazione del Por Campania è senza dubbio una buona notizia, che conferma quanto avevamo detto: con l’impegno costante sarebbe stato possibile recuperare i ritardi e le difficoltà accumulate dal governo Caldoro. La Commissione europea non ci ha fatto sconti ed è stato esclusivamente grazie al lavoro della nuova giunta se siamo riusciti a mettere in sicurezza anche la prima annualità di risorse, circa 400 milioni di euro, che altrimenti sarebbero andate perdute al 31 dicembre. In un giorno così importante, ci tocca, purtroppo e ancora una volta, constatare quanto sbagliato e fallimentare sia stato l’uso dei fondi europei nella programmazione 2007/2013. Sono dispiaciuto e arrabbiato per l’utilizzo così effimero di queste risorse, dietro le quali c’è l’impegno di tutti gli europarlamentari italiani, il più delle volte al di là del colore politico”.
Ad affermarlo è Andrea Cozzolino, eurodeputato del Partito Democratico, vicepresidente della Commissione per lo Sviluppo regionale.
“In Europa, ci siamo battuti e continuiamo a batterci, giorno dopo giorno, contro i detrattori della politica di coesione, quelli che non perdono l’occasione per rimetterne in discussione l’utilità e la capacità di garantire sviluppo – continua Cozzolino – . Tutti ci siamo sempre adoperati per garantire che le risorse continuassero a giungere in misura adeguata, ma abbiamo anche vigilato affinché si spendessero in maniera corretta e nell’interesse dei nostri territori. Dobbiamo – tutti insieme con la nuova Giunta – segnare un tratto di discontinuità rispetto al passato, cogliere davvero l’opportunità della nuova programmazione e cambiare direzione: scommettiamo sul capitale umano, sui giovani, sul loro futuro, arginando lo stato di povertà che avanza, sempre più, nel Mezzogiorno d’Italia. Lo stesso Mezzogiorno afflitto da un processo di descolarizzazione che porta il 28,2% degli alunni a non saper leggere, rendendoli facili prede della criminalità organizzata. La vera sfida per una Campania migliore è rompere il circolo vizioso tra l’illiceità e il facile guadagno, fortemente favorito dalla bassa scolarizzazione. Rispettare i finanziamenti europei, investirli con intelligenza, trasformarli in concrete opportunità di crescita e sviluppo. Scorciatoie non sono ammesse. Ne va della nostra credibilità e, prima ancora, del nostro futuro”.