Petracca si prende Pd e città: “Percorso condiviso, me ne occuperò in prima persona”

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Primo in città con 2.500 preferenze, primo in Irpinia con oltre 25 mila voti e primo in Regione per punti percentuali: Maurizio Petracca, “mister preferenze” o “l’architetto del consenso”, ha incontrato questo pomeriggio la stampa per un primo commento sull’esito del voto che lo ha visto riconfermato per la terza volta in Consiglio Regionale. L’appuntamento, molto partecipato – come tutti quelli dell’esponente del Partito Democratico – si è tenuto alle ore 18.00 presso Spazio Arena, in via Luigi Amabile – via SS Trinità.

Petracca ha parlato di un «risultato straordinario, al di sopra di ogni più rosea previsione. Un risultato che mi gratifica, ma che è soprattutto un risultato di squadra. Sono il primo eletto in Regione Campania in termini di percentuale. Ringrazio gli amministratori che mi hanno sostenuto e i tanti simpatizzanti. Ho visto crescere il mio consenso tra la gente durante questo percorso elettorale. I numeri sono la fotografia di un lavoro portato avanti in dieci anni di Consiglio Regionale».

A chi gli chiede da dove riparte il Pd, Petracca risponde: «Il Pd riparte da dove si era fermato. Qualcuno aveva idee surreali, ma la politica si fa tra la gente, non nei palazzi né attraverso i selfie. Il risultato è inconfutabile e mi dà una grande responsabilità anche per il rilancio del partito in Irpinia: aprendo porte e finestre, non chiudendoci».

Sulla performance del partito aggiunge: «Per il Pd è un risultato straordinario su base regionale e, ancora di più, in Irpinia: siamo al 26%, ben otto punti sopra la media regionale. Qui ha funzionato meglio perché qualcuno ha preso più voti. Questo mi responsabilizza. Devono finire le finzioni: in politica ci si confronta. Io detesto le meschinità, sono una persona diretta. Sono contro chi predica bene e razzola male: io predico e faccio la stessa cosa».

Sulle prossime amministrative ad Avellino dichiara: «Ho una responsabilità e me la prendo, ma non sarò disponibile a prendere responsabilità calate dall’alto. Ci sarà un percorso che porterà alle candidature apicali della coalizione, soprattutto ad Avellino, la mia città, dove ho largamente primeggiato. Una realtà complessa, disamministrata da tempo. Non possiamo finire sui giornali solo per scandali: dobbiamo ritrovare serenità e questo si fa con la buona politica e il confronto. Bisogna accogliere nuove energie nel progetto, andare oltre il campo largo, attrarre forme di civismo e giovani che oggi sono frenati da conflitti perenni che bloccano anche il Pd».

Sulla sfida tra gli ex sindaci Festa e Nargi commenta: «Il risultato è chiaro: entrambi sono stati sconfitti. Quando si vota scrivendo nome e cognome, quello è il responso del popolo, che ha bocciato un certo modo di fare politica e ne ha promosso un altro».

Infine, un riferimento alle dinamiche interne: «Nel Pd c’è questa idea malsana dell’“aiutino” proveniente da qualche altra parte d’Italia. Non può funzionare più così. Bisogna fare un percorso condiviso, e me ne occuperò in prima persona, nell’interesse dei cittadini che mi hanno dato fiducia».

Quanto a un eventuale assessorato in Regione: «Ne discuteremo all’interno della coalizione. Ora è il momento di festeggiare, poi si valuterà» conclude Petracca.