Nicola Santulli, candidato Pdl nel collegio di Monteforte Irpino, ha chiuso questa sera la campagna elettorale illustrando un programma che fa dei giovani il fulcro del suo impegno.
“Ci tengo a precisare – ha esordito – che la mia candidatura è stata voluta dalla direzione provinciale del partito, perché si correva il rischio che per localismi civici e di opportunità personali il primo partito di Monteforte non fosse rappresentato.
Quando assumo un impegno lo porto avanti e non c’è resistenza ed ostacolo che tenga”. Qualche passaggio sul Partito Democratico “… che a livello provinciale ci bombarda dicendo che rappresenta il rinnovamento e poi ripresenta Alberta De Simone come presidente e Giovanni Colucci come candidato di questo collegio, ignorando persino le indicazioni della base e facendo prevalere i soliti compromessi della vecchia politica”.
Curiosità su “alcune candidature ed anche su chi le sostiene”. “Abbiamo l’occasione di dare una svolta all’amministrazione provinciale. Non vogliamo persone a mezzo servizio che giustificano le proprie azioni con motivazioni politiche di comodo.
La mia sarà una azione sul ‘governo del fare’ contro un centrosinistra che ha utilizzato continuamente e con i soliti metodi clientelari il voto dei giovani. Ora, nel 2009, sono i giovani a dire basta. Per questo sono qui, per rappresentare quel grido di allarme che da più direzioni ci giunge. La svolta, per citare lo slogan della campagna elettorale del nostro candidato presidente Cosimo Sibilia, deve partire proprio dai miei coetanei. Bisogna essere partecipi della vita politica, valorizzare la libera attività dell’uomo, delle donne, dare la possibilità alla loro creatività di emergere, senza trascurare i doveri verso gli altri ed i bisogni sociali della comunità di appartenenza. Bisogna rendere possibile la realizzazione delle decisioni politiche, con metodi e comportamenti adeguati nell’interesse pubblico. L’aspetto più importante ed impegnativo è mutare i comportamenti della gente, poiché la presenza del clientelismo politico porta a ritenere il proprio ‘padrino’ come il vero depositario dell’interesse generale della collettività di appartenenza. Le difficoltà sono molte, ma dobbiamo sforzarci a costruire un’Irpinia diversa e più giusta. La provincia di Avellino con le sue risorse naturalistiche ed ambientali, con le sue emergenze archeologiche e monumentali, con le sue eccellenze enogastronomiche, ma soprattutto con le valenze culturali che ci provengono da De Sanctis, da Dorso e da tanti illustri irpini, può diventare terra di lavoro, di pensiero e di creatività. Una opportuna rete infrastrutturale e di innovazione tecnologica abbinata ad un’adeguata ricerca scientifica, può veicolare i tanti borghi dell’Irpinia nel circuito turistico culturale e nella filiera agroalimentare di qualità e tipicità, come avviene in tante province del centro Italia. Questo è il compito della provincia. Il Pdl in questo contesto può rappresentare una svolta decisiva dopo anni di mala gestione del territorio. Esprimiamo dunque un voto diverso, un voto per difendere i bisogni legittimi della nostra terra, un voto reale di cambiamento”.
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