Paternopoli – Storti torna sul caso elezioni alla Misericordia

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Paternopoli – Giuseppe Storti, componente della Commissione di verifica poteri alla Confraternita di Misericordia di Paternopoli, ritorna sul caso dell’elezione al vertice della locale sezione. Lo scorso 4 novembre la denuncia, con cui segnalava delle irregolarità nella votazione e per le quali ora afferma: “Posso dichiarare senza spirito di rivalsa che alla fine la Confederazione nazionale ha dato ragione alle argomentazioni della mia commissione, che aveva richiesto la nomina di un Commissario ad acta per la Misericordia di Paternopoli. Questa nomina è un chiaro segnale di freschezza e di vitalità delle istituzioni nazionali delle Misericordie. Saluto quindi il confratello Emilio Capriolo, neo Commissario della Misericordia – prosegue – venuto a Paternopoli per restituire all’Associazione legalità e trasparenza, perse per colpa di gestioni allegre e superficiali. Capriolo dovrà trovare le condizioni organizzative per rifare il nuovo elenco dei soci perché i precedenti sono stati trafugati nottetempo da ignoti, tanto che al riguardo esistono denunce alla locale stazioni dei carabinieri”. Poi Storti passa ai consigli: “Mi permetto di suggerire di produrre un manifesto pubblico nel quale si invitano tutti i paternesi in possesso di una tessera a recarsi alla sede della Misericordia in Parco Capuani per formalizzare la propria posizione rispetto agli elenchi soci che andranno redatti ex novo. Poi – spiega – si potrebbe indire un’assemblea dei soci per stabilire nuove elezioni dalle quali dovrebbe venir fuori il nuovo Magistrato”. Una ricetta, quella fornita, per la quale esplicita ulteriormente le ragioni del suo intervento: “Mi sono deciso ad esprimermi in merito per smentire voci di corridoio che dicono che il Commissario Capriolo stia lavorando per ricercare soluzioni di compromesso al ribasso o soluzioni pasticciate che non scontentino nessuno. Questo è il momento della legalità e della trasparenza. Io farò la mia parte come sempre – conclude – e nessuno tenti di fare il furbo”.

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