Parte il treno… Ok alla linea NA-BA con 25 Km di galleria irpina

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Roma – 147 chilometri con 15 stazioni tra Napoli e Bari con convogli che potranno raggiungere i 200 Km all’ora. Ed ancora, sui binari transiteranno 144 treni regionali, molti se si pensa che attualmente transitano “solo” 26 treni “, e 54 treni nazionali rispetto ai 10 attuali. Ormai si parte…dopo la firma del protocollo di intesa avvenuta ieri per l’ammodernamento della linea ferroviaria Napoli –Bari. Hanno sottoscritto il documento, il ministro Antonio Di Pietro, il collega ai Trasporti, Bianchi, il Presidente della Regione Puglia,Vendola, per la Regione Campania il Presidente Antonio Bassolino, il Presidente delle Ferrovie dello Stato e l’amministratore delegato di Rfi, Catania e Moretti. L’opera che vedrà la luce tra il 2018-2020 prevede una galleria di 25 chilometri che inizia da Montaguto e termina in località Santa Sofia a Grottaminarda dove verrà realizzata la stazione denominata “Irpinia”. Il viaggio Napoli- Bari durerà due ore e consentirà,oltre al notevole impulso alla metropolitana regionale, di arrivare nelle zone tradizionalmente definite”interne”, come il Sannio e l’Ufita. Il progetto, previsto dall’Unione Europea, è definito “corridoio otto”: in sintesi, superato l’Adriatico arriva a Varna e da Napoli si innesta sul corridoio “uno”, che da Berlino andrà a Palermo. Per approntare definitivamente l’ammodernamento in questione, occorreranno altri 3 miliardi e mezzo per completare l’opera che sarà pronta , per una parte nel 2010, e interamente nel 2020. L’opera, è chiaramente strategica, verso il Mediterraneo che potrà ritornare ad essere il centro del commercio mondiale e il corridoio Ovest-Est integrato con il Nord-Sud, garantirà i giusti e razionali collegamenti con il resto dell’Europa e con il Nord. Chiaramente soddisfatto Antonio Bassolino, che ha dichiarato: “Consulteremo le popolazioni prima di scavare. In Irpinia non esistono problemi, perché dove è previsto il tunnel, c’è già una adesione di massima al progetto che di fatto rompe un isolamento storico”.

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