AVELLINO- Ci sara’ un processo con il rito abbreviato per i due presunti autori del delitto Lippiello? Dopo la richiesta di giudizio immediato accolta dal Gip del Tribunale di Avellino e firmata dal pm della Procura della Repubblica di Avellino Cecilia Annecchini nei confronti dei due indagati, Salvatore e Francesco Crisci, padre e figlio (detenuti dal 19 febbraio ) e gravemente sospettati del delitto di Felice Lippiello, la difesa, rappresentata dagli avvocati Antonio Falconieri e Francesco Pecchia, che hanno optato come prevede la legge per un rito alternativo, si dovra’ attendere il prossimo tre dicembre per comprendere se la vicenda giudiziaria sarà discussa e decisa davanti al Gup del Tribunale di Avellino o invece si dovrà finire in Corte di Assise. Tutto ruota intorno all’ammissibilita’ del rito. Come e’ noto dall’aprile del 2019 la norma che prevede la possibilità di chiedere il giudizio abbreviato, ovvero l’articolo 438 del codice di procedura penale e’ stato modificato con l’articolo 1 bis, che letteralmente prevede: Non è ammesso il giudizio abbreviato per i delitti puniti con la pena dell’ergastolo. Nel caso specifico la Procura contesta nei confronti di entrambi l’originaria accusa di omicidio volontario, anche se il Tribunale del Riesame di Napoli aveva riqualificato il reato in omicidio preterintenzionale e la difesa punta su questo dato per ottenere il rito abbreviato.
La parte civile, gli avvocati Nicola D’ Archi e Stella Saveriano, sicuramente si opporranno all’ammissibilita’ del giudizio abbreviato. La decisione era prevista per oggi, ma l’assenza del Gup Paolo Cassano (sorteggiato come componente della Commissione per il concorso in magistatura ed esonerato dal servizio) ha determinato un rinvio davanti ad un altro magistrato dell’ufficio Gip del Tribunale di Avellino. Sara’ ammesso il rito? Fondamentali saranno anche i riscontri che sarebbero arrivati anche dagli esami del Ris. Si tratta di quelli antropometrici di riscontro ai video raccolti dai Carabinieri nell’immediatezza dei fatti I militari del Ris, coadiuvati dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Baiano, hanno eseguito nei mesi scorsi alla presenza anche dei legali dei due indagati, esami con speciali telecamere che ricostruiranno la scena ed evidentemente saranno messe a confronto con le caratteristiche fisiche dei due indagati. Il Riesame di Napoli accogliendo le richieste dei difensori Antonio Falconieri e Farancesco Pecchia, aveva riqualificato i fatti in omicidio preterintenzionale, confermando pero’ la misura carceraria.. Anche alle luce dei gravi indizi raccolti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, il Nucleo Investigativo e della Compagnia di Baiano, che il 19 febbraio avevano portato il pm che aveva condotto le indagini, il sostituto Vincenzo Toscano, a firmare un decreto di fermo di indiziato di delitto di omicidio volontario (che resta ancora la contestazione provvisoria), poi trasformato in misura cautelare da parte del Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio. La difesa di Francesco Crisci, l’avvocato Antonio Falconieri, aveva anche evidenziato come dai frame che riprendevano parte del volto di uno dei soggetti che nel cortile condominiale discuteva con Lippiello, non si evidenziasse un tatuaggio che il diciannovenne ha sul volto. In particolare i frames delle telecamere di sorveglianza attive nella zona, che pur non restituendo una traccia della targa della Panda sulla quale i due presunti assassini di Lippiello erano giunti in via De Santis, per molte caratteristiche era simile a quella in uso ai Crisci. A cui si erano aggiunti sia vecchi messaggi tra Salvatore Crisci e la vittima e l’incrocio con le celle telefoniche.
Aerre
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