Omicidio Lippiello, la Procura: dodici anni ai Crisci per omicidio preterintenzionale

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BAIANO- Dodici anni di reclusione ai  due presunti autori del delitto avvenuto a Baiano di Felice Lippiello, Salvatore e Francesco Crisci, padre e figlio (detenuti dal 19 febbraio ). Questa la richiesta avanzata dal pm Fabio Massimo Del Mauro. Ammesso dal Gup del Tribunale di Avellino Fabrizio Ciccone il rito abbreviato per entrambi. Accolta la richiesta della difesa, rappresentata dagli avvocati Antonio Falconieri e Francesco Pecchia, che avevano chiesto alla luce della pronuncia del Riesame che si ammettesse il rito abbreviato (perche’ la riqualificazione da omicidio volontario a omicidio preterintenzionale consentiva di accedere al rito alternativo) . Lo stesso pm ha chiesto la riqualificazione del reato, come da ordinanza del Tribunale del Riesame che aveva individuato la vicenda come omicidio preterintenzionale, confermando pero’ la misura carceraria. Il 10 dicembre discuteranno i legali di parte civile, gli avvocati Nicola D’Archi e Stella Saveriano e le difese. Probabile anche la sentenza. Anche alle luce dei gravi indizi raccolti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino, il Nucleo Investigativo e della Compagnia di Baiano, che il 19 febbraio avevano portato il pm che aveva condotto le indagini, il sostituto Vincenzo Toscano, a firmare un decreto di fermo di indiziato di delitto di omicidio volontario (che resta ancora la contestazione provvisoria), poi trasformato in misura cautelare da parte del Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio. La difesa di Francesco Crisci, l’avvocato Antonio Falconieri, aveva anche evidenziato come dai frame che riprendevano parte del volto di uno dei soggetti che nel cortile condominiale discuteva con Lippiello, non si evidenziasse un tatuaggio che il diciannovenne ha sul volto. In particolare i frames delle telecamere di sorveglianza attive nella zona, che pur non restituendo una traccia della targa della Panda sulla quale i due presunti assassini di Lippiello erano giunti in via De Santis, per molte caratteristiche era simile a quella in uso ai Crisci. A cui si erano aggiunti sia vecchi messaggi tra Salvatore Crisci e la vittima e l’incrocio con le celle telefoniche.