Omicidio Lippiello, oggi l’accertamento sui telefonini dei presunti autori

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Omicidio Lippiello baiano

AVELLINO- Partirà questa mattina il nuovo accertamento che la Procura della Repubblica di Avellino ha disposto su quanto caduto in sequestro dopo le perquisizioni eseguite dai Carabinieri nei confronti dei due indagati, Salvatore e Francesco Crisci, padre e figlio (detenuti dal 19 febbraio ) e gravemente sospettati del delitto di Felice Lippiello.

A partire dal cellulare in uso a Salvatore Crisci, visto che già nella misura cautelare firmata dal Gip Giulio Argenio, si era fatto riferimento alle telefonate avute sia in passato che in tempi più recenti e la stessa sera del delitto tra la vittima e il presunto omicida. Già nei giorni scorsi c’erano stati altri esami. Si tratta di quelli antropometrici di riscontro ai video raccolti dai Carabinieri nell’immediatezza dei fatti.

I militari del Ris, coadiuvati dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Baiano, hanno eseguito per circa due ore e alla presenza anche dei legali dei due indagati, esami con speciali telecamere che ricostruiranno la scena ed evidentemente saranno messe a confronto con le caratteristiche fisiche dei due indagati.

Il Riesame di Napoli qualche settimana fa, accogliendo le richieste dei difensori Antonio Falconieri e Farancesco Pecchia, aveva riqualificato i fatti in omicidio preterintenzionale, confermando però la misura carceraria.

Bisognerà attendere chee la Procura aderirà a questa indicazione. Anche alle luce dei gravi indizi raccolti dai Carabinieri del Comando Provinciale di Avellino e della Compagnia di Baiano, che il 19 febbraio avevano portato il pm che conduce le indagini, sostituto Vincenzo Toscano, a firmare un decreto di fermo di indiziato di delitto di omicidio volontario (che resta ancora la contestazione provvisoria), poi trasformato in misura cautelare da parte del Gip del Tribunale di Avellino Giulio Argenio.

La difesa di Francesco Crisci, l’avvocato Antonio Falconieri, aveva anche evidenziato come dai frame che riprendevano parte del volto di uno dei soggetti che nel cortile condominiale discuteva con Lippiello, non si evidenziasse un tatuaggio che il diciannovenne ha sul volto.

In particolare i frames delle telecamere di sorveglianza attive nella zona, che pur non restituendo una traccia della targa della Panda sulla quale i due presunti assassini di Lippiello erano giunti in via De Santis, per molte caratteristiche era simile a quella in uso ai Crisci. A cui si erano aggiunti sia vecchi messaggi tra Salvatore Crisci e la vittima e l’incrocio con le celle telefoniche.