Oggi è la Giornata internazionale della libertà di stampa

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Oggi, 3 maggio, si celebra la “Giornata mondiale della libertà di stampa”, fondamento di ogni società democratica, e che garantisce non solo la libertà di stampa stessa, ma anche il diritto dei cittadini a essere correttamente informati.

La classifica globale di Reporters Sans Frontieres stabilisce un ulteriore passaggio negativo per l’Italia, che scende di 3 gradini rispetto al 2024 e si attesta al 49esimo posto, il peggior piazzamento in Europa Occidentale.

Nella stessa Europa in cui la libertà di stampa è protetta dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti umani e dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’UE. In Italia, nello specifico, l’articolo 21 della Costituzione recita: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazione o censura”.

Il rapporto si basa sull’aspetto politico, dei diritti, economico, socio-culturale e della sicurezza per i giornalisti. La libertà di stampa in Italia “continua a essere minacciata da organizzazioni mafiose, soprattutto nel Sud del Paese, e anche da diversi piccoli gruppi di estremisti violenti.” – si legge nella relazione – “I giornalisti denunciano il tentativo da parte dei politici di ostruire la loro libertà di coprire i casi giudiziari tramite la legge bavaglio”, ovvero la norma che ha impedito di pubblicare atti delle indagini, anche quelli non coperti da segreto. Oltre alla pressione politica, la stampa italiana è sottoposta anche a quella economica: “I media dipendono sempre più dalla pubblicità e dai sussidi pubblici” e la “crescente precarietà mina pericolosamente il giornalismo e la sua autonomia”. Infine, “i giornalisti che si occupano di crimine organizzato e corruzione sono sistematicamente minacciati, e talvolta subiscono violenze”. Nel Paese ci sono “circa venti giornalisti che vivono sotto scorta”.

Il rapporto di Reporters Sans Frontieres si basa su un sondaggio inviato ai giornalisti membri di organizzazioni affiliate, a ricercatori, giuristi e attivisti per i diritti umani, ponendo domande su eventuali attacchi ai media, su cause indirette di pressioni contro la libertà di stampa. Si considera anche il numero di giornalisti uccisi, espulsi o aggrediti, e l’esistenza di un monopolio di stato nella TV e nella radio, oltre che di censura e auto-censura nei media.

La Giornata internazionale per la libertà di stampa fu proclamata il 3 maggio del 1993 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dietro raccomandazione della Conferenza Generale dell’UNESCO. Il giorno fu scelto per ricordare il seminario dell’UNESCO per promuovere l’indipendenza e il pluralismo della stampa africana (Promoting an Independent and Pluralistic African Press) tenutosi dal 29 aprile al 3 maggio del 1991 a Windhoek (Namibia). Questo incontro portò alla redazione della Dichiarazione di Windhoek. Il documento è un’affermazione dei principi in difesa della libertà di stampa, del pluralismo e dell’indipendenza dei media come elementi fondamentali per la difesa della democrazia e il rispetto dei diritti umani.

Ogni anno viene celebrata questa giornata internazionale con delle premiazioni. Il premio istituito dall’UNESCO vuole onorare persone, organizzazioni o istituzioni che hanno dato un contributo alla difesa e alla promozione della libertà di stampa, in particolare coloro che operano esponendosi a gravi rischi. Il premio prende il nome del giornalista colombiano Guillermo Cano Isaza, assassinato nel 1986 davanti alla sede del giornale El Espectador per il quale lavorava.