I consiglieri comunali di minoranza Giuseppe Buccio, Rocco Durante e Davide Cubello esprimono forte disappunto per la decisione del Sindaco Moriello di negare la convocazione di un Consiglio Comunale monotematico, richiesto formalmente il 22 maggio 2025, con oggetto: “Riconoscimento dello Stato di Palestina e richiesta di cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza”.
La richiesta, sottoscritta da oltre un quinto dei consiglieri comunali come previsto dall’art.
39, comma 2 del D.Lgs. 267/2000 (T.U.E.L.), è stata avanzata in buona fede, con l’intento
di offrire alla comunità di San Nicola Baronia un’occasione di riflessione e confronto su
una delle più drammatiche crisi umanitarie degli ultimi tempi, che coinvolge civili innocenti,
tra cui bambini, donne e strutture sanitarie.
Dopo oltre 40 giorni di silenzio, il Sindaco Moriello ha comunicato di non voler procedere
alla convocazione, sostenendo che la richiesta non rispetterebbe i criteri di legittimità
previsti dalla normativa vigente, anche a causa di presunte incongruenze aritmetiche e
formali. I consiglieri di minoranza ritengono questa motivazione tecnicamente pretestuosa
e moralmente discutibile, considerando la gravità della crisi umanitaria in corso.
“Di fronte a una tragedia che quotidianamente colpisce la popolazione civile di Gaza, non
possiamo che esprimere rammarico per una risposta che appare fredda, burocratica e
distante dal senso di responsabilità e solidarietà che ci si aspetta da un’amministrazione
pubblica”, affermano i consiglieri. “Dispiace ancora di più che questa risposta provenga da
una figura che, oltre a essere sindaco, è anche padre e cristiano.” Ribadiamo pubblicamente la nostra richiesta al Sindaco Moriello di convocare il Consiglio
Comunale monotematico, offrendo così alla comunità di San Nicola Baronia un momento
di riflessione e confronto su una tragedia che interpella profondamente la coscienza
collettiva. Siamo disponibili a collaborare alla stesura condivisa di un documento che condanni fermamente la violenza sui civili e affermi il diritto all’autodeterminazione dei popoli. Crediamo che anche gli atti simbolici possano contribuire a risvegliare le coscienze e a definire il profilo etico e politico di chi sceglie di promuoverli o di chi, invece, decide di
ignorarli”.