Domani a Trani, 12 novembre alle 9,30, si terrà il seminario di formazione “La socianalisi narrativa delle istituzioni” con Nicola Valentino, autore del libro “Barelle” (edizioni Sensibili alle Foglie) che sarà presentato nel corso dell’incontro. L’evento sarà introdotto da Rocco Canosa, Direttore Generale Asl Bat. Nicola Valentino è nato ad Avellino il 4 aprile 1954; è in carcere dal 1979 con una condanna all’ergastolo per fatti legati alla lotta armata degli anni ’70. Ha pubblicato insieme a Renato Curcio e Stefano Petrelli, Nel Bosco di Bistorco (Sensibili alle Foglie), una riflessione a più voci sulle forme della reclusione e sui modi di sopravvivervi. A Rebibbia, dove tuttora si trova in regime di semilibertà insieme con Marianella Sclavi, Renato Curcio, Stefano Petrelli e Maurizio Jannelli, ha organizzato il seminario “Umorismo in carcere” da cui prende spunto il libro Ridere dentro (Anabasi). Questo libro nasce da una ricerca socianalitica commissionata dalla direzione dell’Azienda Sanitaria Bari 2 a Molfetta e condotta con persone che operano sia nella struttura ospedaliera che in servizi territoriali. A questo primo gruppo di lavoro si sono aggiunti successivamente tecnici di laboratorio e infermieri del Cardarelli di Napoli, alcuni dei quali hanno animato nei decenni scorsi il ‘Centro per i diritti del malato’ e il ‘Comitato ecologico’ dell’ospedale. Le storie raccolte in questi due cantieri sono state intrecciate con altre già custodite da Sensibili alle foglie. La ricerca illustra alcune condizioni che rendono patogena la struttura ospedaliera, il meccanismo economico che favorisce un sistema sanitario centrato sull’ospedalizzazione, ma soprattutto i principali dispositivi di spersonalixzzazione e disconferma della persona ricoverata, disposta ad accettare, in ospedale, mortificazioni personali e privazioni dei diritti che non accetterebbe in altri contesti. Questo adattamento acquiescente verso il quale è spinta la persona ammalata fa pensare all’ospedalizzazione come a una condizione estrema. Il titolo, Barelle, richiama la consuetudine in atto all’Ospedale Cardarelli di ricoverare gli ammalati ben oltre i posti letto disponibili, tenendoli in barella nei corridoi dei reparti. E’ stato scelto perché la pratica a cui rimanda esemplifica in modo emblematico il ruolo centrale e totalizzante che l’ospedalizzazione svolge in un sistema sanitario privo di alternative.
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