Morì a causa della puntura di uno sciame di calabroni: condannato il datore di lavoro

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Imprenditore boschivo condannato a due anni di reclusione per omicidio colposo, la morte di un suo dipendente aggredito da uno sciame di calabroni mentre tagliava legna sul Monte Faliesi. Il verdetto del giudice monocratico del Tribunale di Avellino Vincenza Cozzino al termine della discussione delle parti. La Procura di Avellino, in aula il pm Luigi Iglio, che aveva invocato al termine della sua requisitoria la condanna per l’imputato, le parti civili rappresentate dagli avvocati Nello Pizza e Cesare Fiorentino, la difesa rappresentata dall’avvocato Maria Luisa Macchia.

I FATTI

Il processo si riferiva alla morte del trentaseienne di Forino Angelo De Simone, titolare di una ditta individuale ma, come scoperto dalle indagini dopo la denuncia dei familiari, operaio presso l’impresa boschiva dell’imputato. Il 20 settembre 2017, mentre era intento a svolgere attività lavorativa, l’operaio era stato aggredito da uno sciame di calabroni. Il gravissimo shock anafilattico lo aveva mandato in coma al Moscati di Avellino, dove era deceduto dopo alcuni giorni di agonia. Le indagini coordinate dal pm Paola Galdo avevano portato al rinvio a giudizio dell’imprenditore, che avrebbe omesso di valutare i rischi specifici per la sicurezza dei lavoratori nel settore della silvicoltura. In particolare, nel caso specifico, un’adeguata formazione sui rischi di punture di insetto e sulla modalità di allertamento dei soccorsi, oltre anche ad una preparazione in caso di autosomministrazione di farmaci. Era contestata anche l’omissione di dotazione di presidi specifici per la protezione.

Il giudice ha disposto che la decisione sul risarcimento dei danni sia trattata in sede civile, condannato alle spese legali e rigettato la richiesta di provvisionale avanzata. Le motivazioni della sentenza saranno rese note tra novanta giorni.