Montevergine, il cardinale Miglio: vi porto la gratitudine di Papa Francesco

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“Desidero innanzitutto dire una parola di gratitudine a nome di Papa Francesco. Sono qui come suo inviato speciale e la vostra presenza la vedo innanzitutto come un omaggio al Santo Padre, alla sua persona, alla sua opera instancabile e sopratutto al suo anelito di pace”. E’ cosi’ che il cardinale Arrigo Miglio, inviato speciale di Papa Francesco ha aperto il suo intervento nel Chiostro Cinquecentesco, dove ci sono stati i saluti delle autorità presenti. L’evento è quello della chiusura dell’Anno Giubilare verginiano aperto il 28 maggio 2023 dal cardinale Pietro Parolin, in occasione della Pentecoste e chiuso oggi con la presenza dell’inviato speciale del Pontefice, che insieme all’ Abate di Montevergine, padre Riccardo Guariglia, ha benedetto la lapide che ricorderà la celebrazione che ha portato a Montevergine un milione di pellegrini. In sala ci sono le massime autorità civili e religiose. A partire dal Prefetto vicario di Avellino Perrotta, il prefetto di Napoli, il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma, i vertici delle forze dell’ordine e militari della provincia di Avellino. Presente anche il parlamentare Michele Gubitosa, componente della Commissione Bicamerale Antimafia. Ad aprire gli interventi la lettura della lettera di invito di Papa Francesco del 30 aprile 2024 al cardinale Arrigo Miglio, designandolo come inviato speciale alla cerimonia di chiusura dell’ anno giubilare verginiano. Il Papa definisce il cardinale Miglio: “Adorno di pieta’ e fervore d’animo, ti distingui come un pastore prudente e coscienzioso, instancabile nella ricerca dei fedeli”

LA BENEDIZIONE
“Sono trascorsi novecento anni dalla fondazione dell’Abbazia di Montevergine, nel corso della sua storia essa e’ stata spettatrice di tempi lieti e tristi, meravigliosi e talvolta spesso sventurati. Tuttavia la, sempre sicuro e provvidente sta il volto della Madre di Dio. Sicuro nella antichissima Santa Icona, a cui i fedeli accorrono quotidianamente, sospinti da un sentimento di affetto, portando in gran numero alla dolce Vergine Maria necessita’ e sofferenze per poi tornare lieti e fiduciosi alle loro case..L’illustre, veneratissima icona, ravviva pure la fede di quella Abbazia molto famosa, sorta dall’intuizione dello spirito ascetico di San Guglielmo, che dopo nove secoli dalla sua fondazione celebra l’Anno Giubilare”. E continua: “Vorrei incoraggiare tutti quanti saranno presenti a questo evento a custodire con piu’ nuova forza e con rinnovato impegno la speranza viva nelle promesse di Dio. Dal momento che hanno gia” conseguito gli abbondanti benefici spirituali di questo Giubileo e le grazie del Signore Misericordioso che senza dubbio alcuno sono un grande giovamento nel sopportare la fatica di ogni giorno. In nostro nome saluterei l’Abate ordinario insieme a tutto il popolo dei fedeli, che ha raccolto sacri presuli, sacerdoti, religiosi e religiose, a loro rappresenterei tutta la nostra benevolenza. Noi stesso ti accompagneremo, venerabile nostro fratello con la nostra preghiera mentre starai portando a compimento la tua missione, affidandoti all’intercessione della Madre di Dio di Montevergine e dei Santi Benedetto e Guglielmo. Gia’ da ora come segno della benevolenza nei tuoi confronti e pegno dei doni celesti ti impartiamo la nostra benedizione, che vogliamo tu ritualmente trasmetta a tutti coloro che prenderanno parte alla celebrazione”
GLI INTERVENTI
Ad aprire gli interventi Riccardo Guariglia, segretario generale del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Internazionale che ha portato i saluti del vicepremier, scherzando anche sul fatto che fosse un omonimo dell’abate. Ha ricordato come un compito dei diplomatici sia anche quello di promuovere le eccellenze dell’Italia all’estero. Tra questi anche l’abbazia benedettina: “Anche per questo perfetta sintesi della ricchezza e del fascino, oltre che delle tradizioni, quelle più autentiche del nostro Paese”. Pieno il sostegno e la vicinanza del Ministero degli Esteri alle attività dell’Abbazia. Il sindaco di Mercogliano Vittorio D’Alessio ha voluto subito rimarcare il lavoro prezioso svolto in questi mesi in cui ” sono riusciti a portare famiglie, genjtori e bambini sl centro del profondo significato del Giubileo. Non si e svolto solo qui ma nel cuore di tutti noi. L Abbazia e’ e sara’ un faro per la comunita di Mercogliano e di tutta l Irpinia. La comunita’ benedettina si conferma un saldo punto di riferimento. Quella scritta con l’anno giubilare per D’Alessio e’ “una importante pagina di storia”. Padre Riccardo Guariglia ha invece sottolineato come: “Vogliamo mettere nelle mani di Dio e sotto il manto della Madonna, presente e avvenire, successi e sconfitte, eventi lieti e giornate tristi, ardori e stanchezza, vigore e delusione, tutto quello che abbiamo fatto e quello che con l aiuto di Dio potremo ancora fare in futuro per il bene della Chiesa”. La chiusura affidata al cardinale Miglio, che ha aperto il suo intervento riportando la voce del Papa: “Desidero innanzitutto dire una parola di gratitudine a nome di Papa Francesco. Sono qui come suo inviato speciale e la vostra presenza la vedo innanzitutto come un omaggio al Santo Padre, alla sua persona, alla sua opera instancabile e sopratutto al suo anelito di pace. Sara’ mia cura dire al Santo Padre di questa presenza cordiale e corale che voi offrite a questa Abbazia in questa celebrazione giubilare. La vostra presenza mi pare un segno di attenzione non solo alla storia e all’arte di questa antichissima Abbazia, ma soprattutto un gesto di attenzione alla sua opera, che non è soltanto che non è soltanto di accoglienza spirituale per i tanti pellegrini, abbiamo sentito le cifre, che salgono in questo Santuario. Ma è anche un’opera di cura sociale, educativa ed ambientale, come è nella tradizione benedettina e come è stato sempre nella tradizione di questa Abbazia”.