In Piazza Bartoli si è tenuto il primo comizio elettorale della lista “Montella Per la Democrazia”, nata dall’accordo politico-programmatico tra Pd, Scelta civica e Popolari per l’Europa, che sostiene la candidatura a sindaco di Anna Dello Buono. Dopo l’introduzione dell’esponente del Pd Luigino Carfagno, Rino Buonopane, segretario di Scelta Civica ha iniziato così: «Incontrando le altre forze politiche per cercare alleanze, ci siamo mossi alla luce del sole e alla fine abbiamo raggiunto questo accordo politico, che rientra perfettamente nella logica del centrosinistra e ci trova d’accordo sul programma. Noi siamo vicino al vero Pd». Sull’amministrazione uscente invece ha detto di «non condividerne affatto i metodi, ma, soprattutto, i risultati conseguiti, in realtà non conseguiti affatto». Montella, per Buonopane, ha bisogno di un’alleanza che porti a una maggioranza forte e coesa in consiglio comunale perché «lo esigono i tempi difficili in cui ci troviamo», concludendo poi con una stoccata: «Capone ha parlato bene dei socialisti, mentre loro non ne hanno affatto parlato: mi è forse sfuggita qualche indiretta alleanza?». Sergio Pizza dei Popolari per l’Europa ha incentrato il suo intervento sull’attività dell’amministrazione uscente degli ultimi cinque anni: «Il sindaco Capone con la sua arroganza ha spesso scaricato le responsabilità sugli altri quando le cose andavano male, mentre se ne è vantato quando andavano bene. Ma i risultati reali sono sotto gli occhi di tutti». Ha poi specificato le tante occasioni perse dal sindaco uscente, come il passo indietro sull’indennità, per cui «si era promesso di rinunciarvi, mentre poi ad un certo punto non solo si è iniziata a percepirla, ma addirittura si è preteso di riceverne gli arretrati», elencando poi le tante posizioni perse dl paese, quali «il giudice di pace, le poste nel rione Sorbo, il rischio, corso, di perdere persino il servizio del 118, ma l’elenco sarebbe lungo: tutte questioni figlie dell’isolamento politico in cui Montella è caduta». A chiudere l’incontro è stata la candidata sindaco Anna Dello Buono: «Ho accettato l’incarico per senso di responsabilità verso la tutta la collettività. Per questo rinuncerò alla mia indennità, senza ripensamenti». I riferimenti partitici per la Dello Buono «sono fondamentali per un’azione amministrativa decisa, in quanto garantiscono la rete di contatti che serve a portarci fuori dall’isolamento sovra comunale che abbiamo patito fino ad ora. Montella, anche pensando al nuovo ruolo che assumeranno i comuni con l’abolizione delle province, ha bisogno di alleanze forti che Capone non ha saputo stringere». Spazio poi alla «nuova concezione amministrativa che pensiamo per il paese: la vicinanza reale al cittadino. Per questo con i candidati abbiamo stiamo tenendo dei sit-in di ascolto, che continueremo anche dopo le elezioni, nei rioni del paese per conoscerne le esigenze reali. Stiamo inoltre dialogando via via con le associazioni di categoria», come già accaduto nei giorni scorsi con i commercianti e il Forum dei Giovani. La Dello Buono ha in mente un paese «accogliente, che salvaguardi il suo centro storico e insieme l’ambiente, che riesca ad accogliere i turisti con i bad and breakfast già presenti, ma anche destinando le tante cosa non occupate in tutti i rioni, con la possibilità di trasformarle in Alberghi Diffusi. Per questo diciamo che il PUC presentato dall’amministrazione uscente va ripensato del tutto». Poi un appunto sulle scuole e gli impianti sportivi: «Dobbiamo pensare a migliorarle, perché i nostri ragazzi hanno diritto a strutture sicure e funzionali. Sarà fondamentale inoltre saper attrarre finanziamenti per cercare di riportare a Montella la locale squadra di pallavolo, la Acca Software, che per l’assenza di una palestra adeguata è costretta a giocare a Cassano Irpino». Un passaggio anche sul capitolo alleanze: «Ho notato un po’ di nervosismo, soprattutto in quella dei socialisti. Le cadute di stile a cui sono andati incontro e il loro silenzio sull’amministrazione uscente significano una sola cosa: siamo probabilmente in presenza di liste civetta, che nella realtà dei fatti forse sostengono coloro a cui dovrebbero essere alternativi». Infine un passaggio sulla questione della potabilità dell’acqua di questi giorni: «Un’amministrazione responsabile deve fare maggiore chiarezza e deve essere più celere nel comunicare questi disagi. La gente infatti non capiva se il divieto era riferito alla sola potabilità, o anche agli altri usi» ha concluso fra gli applausi.
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