Una giornata scolpita nel cuore delle Istituzioni, delle Forze Armate e di ogni cittadino che crede nei valori fondanti della Repubblica. Si è tenuta oggi, lunedì 30 giugno, la solenne cerimonia di intitolazione della Caserma sede della Stazione dei Carabinieri di Monteforte Irpino al Carabiniere Giuseppe Covino, Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla memoria”, caduto eroicamente nell’adempimento del proprio dovere.
Presenti numerose autorità civili, militari, religiose e associative, tra cui spiccano il Generale di Corpo d’Armata (in quiescenza) Domenico Cagnazzo, Direttore Regionale dell’Associazione Nazionale Carabinieri Campania, ufficiale dell’Arma con valori inestimabili e di sani principi morali e di legalità, gentiluomo e padre esemplare, che ha saputo tramandare tali valori ai suoi tre figli, oggi tutti ufficiali dell’Arma, cresciuti come servitori dello Stato con senso istituzionale e rettitudine.
Presente anche il Luogotenente Carica Speciale Alessandro Covino, già Comandante del Nucleo Informatore co del Gruppo Carabinieri di Castello di Cisterna, figura di riferimento per competenza investigativa e integrità professionale.
A rappresentare ufficialmente l’Associazione Interforze Pensionati INARMA A.P.I. di Benevento, il Responsabile Provinciale Walter Cirulli, già Segretario Generale Provinciale UNARMA Benevento, e il Vice Responsabile Ernesto Pallotta, già Segretario Regionale Aggiunto UNARMA Campania.
Walter Cirulli dichiara: “Oggi abbiamo respirato il senso più autentico dell’uniforme. La vita di Giuseppe Covino non è solo un ricordo inciso nella pietra, ma un faro di esempio per le nuove generazioni. Un figlio d’Italia che ha donato tutto per la sicurezza e la libertà del nostro Paese. Ricordarlo è un atto di giustizia. Onorarlo è un dovere morale e civile.”
“Essere qui oggi, al fianco della comunità di Monteforte Irpino e dell’Arma, è un segno di riconoscenza profonda. Giuseppe Covino è un simbolo eterno. La sua memoria non si scolora: si trasforma in responsabilità per chiunque indossi una divisa al servizio della Patria” – conclude Ernesto Pallotta.