Montaguto – I suggerimenti di FI per uscire dall’emergenza rifiuti

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Montaguto – “L’infinita emergenza rifiuti che ha portato la nostra regione al totale collasso certamente ha dei responsabili”: il coordinatore cittadino di Forza Italia Domenico Del Vino non ha remore nell’attribuire tali responsabilità “alla nostra classe politica”. L’esponente azzurro, peraltro, affronta una questione spesso analizzata solo nelle sue connotazioni esterne e non in quelle ‘emozionali’:
perché tanta opposizione da parte dei cittadini?
“Ripercorrendo la storia emergenziale – spiega – appare evidente che le prime scelte non hanno portato a nessuna forma di protesta. Questo perché i cittadini avevano fiducia nelle istituzioni confidando nelle aspettative proposte: bonifiche, materiale non dannoso né per l’ambiente né per la salute”. Presupposti che oggi avrebbero perso la credibilità di un tempo creando una notevole divergenza, se non addirittura una dicotomia, tra il dire e il fare.
“Per essere almeno un poco credibili – continua – occorre che le istituzioni rimettano il loro mandato nelle mani dei cittadini. Di loro la gente non si fida più”. Non solo. A questo punto l’ancora di salvezza è evidentemente una soluzione definitiva, fattibile e concreta.
“La scelta dei siti di stoccaggio deve essere dettata esclusivamente da requisiti di idoneità tecnica, non da sciagurate scelte politiche che fanno sentire il cittadino aggredito dallo Stato”.
E l’iter potrebbe essere questo: “La scelta dovrebbe giungere da una commissione nominata dal Governo o dal Commissariato che escluda qualsiasi tipo di interferenza politica.
La commissione dovrebbe individuare una cinquantina di siti in tutta la regione aventi i requisiti tecnici richiesti idonei a realizzare una discarica.
La scelta avverrebbe poi per estrazione a sorte alla presenza dei sindaci dei 50 comuni coinvolti.
Il ciclo vitale di ogni discarica non dovrà superare la durata dei sette anni ed entro i sette successivi l’area dovrà essere bonificata.
Contemporaneamente sarà necessario indire la gara per la progettazione e la realizzazione di tre termovalorizzatore la cui ubicazione verrà scelta con lo stesso criterio adoperato per le discariche.
Per far funzionare il tutto è necessario inoltre creare una commissione di vigilanza che duri 18 mesi ed abbia il compito di vigilare sui tempi di esecuzione delle opere prima e sulla qualità dei processi poi.
Ad ultimazione degli impianti di termovalorizzazione dovrà essere costituita una commissione di controllo composta da 15 membri nominati dalle amministrazioni dove sono ubicate le discariche.
La commissione dovrà essere rinnovata ogni tre anni, non sarà remunerata e i componenti saranno scelti tra persone tecnicamente qualificate. Alla commissione dovranno essere affiancati tre membri scelti dalla magistratura. Solo così, forse, si potrà dire addio all’emergenza”.

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