Minaccia i colleghi e non sequestra involucro nel perimetro del carcere: sospeso ufficiale della Penitenziaria

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AVELLINO- Si oppone ai colleghi che dovevano notificargli un rapporto disciplinare, giunge ad intimorire un ispettore minacciandolo di usare la pistola di ordinanza e non procede al sequestro di un involucro nel perimetro del carcere, per gli inquirenti verosimilmente contenente sostanza stupefacente. Sono accuse gravi quelle contestate ad ufficiale appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Avellino, gravemente indiziato di omissione in atti d’ufficio, resistenza a pubblico ufficiale e minacce. Questa mattina gli agenti del del N.I.C. della Polizia Penitenziaria – Nucleo Investigativo Regionale per la Campania hanno dato esecuzione all’Ordinanza applicativa della misura interdittiva della sospensione cautelare dell’esercizio di un pubblico ufficio o servizio emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, su richiesta della Procura della Repubblica di Avellino.

LE INDAGINI
L’attività investigativa è nata su impulso dello stesso istituto penitenziario avellinese, e poi è stata completata, sotto il coordinamento della Procura di Avellino, dal Nucleo Investigativo Regionale della Polizia Penitenziaria della Campania. In particolare, il pubblico ufficiale in servizio presso il carcere di Avellino si sarebbe opposto a due colleghi che stavano procedendo alla notifica di un rapporto disciplinare nei suoi confronti e,
successivamente, aveva intimidito un ispettore di Polizia Penitenziaria in servizio, rivolgendo loro la minaccia di usargli contro l’arma di ordinanza.

Infine, nel corso di un servizio di pattuglia automontata rifiutava di adempiere un atto del suo ufficio, omettendo di procedere al sequestro di un involucro sigillato dal nastro adesivo, rinvenuto nel perimetro dell’istituto penitenziario, verosimilmente contenente sostanza stupefacente. Il complesso degli elementi ricavati dalle attività di investigazione è consistita sia in attività di indagine di tipo tradizionale che da una serie di riscontri documentali all’ipotesi accusatoria. La combinazione degli elementi raccolti ha consentito al G.I.P. di ritenere sussistente la grave piattaforma indiziaria, come descritta dal Pubblico Ministero nella domanda cautelare.