Minacce dal carcere al Gip Cassano: De Vito condannato a otto mesi

0
2013

Si e’ concluso con una condanna ad otto mesi e il riconoscimento delle attenuanti generiche (la Procura di Roma aveva invocato una condanna a tre anni) il processo con rito abbreviato per iolenza o minaccia ad un corpo politico, amministrativo o giudiziario o ai suoi singoli componenti e minaccia aggravata nei confronti di Kevin De Vito (difeso dai penalisti Rolando Iorio e Gerardo Santamaria) per le minacce dal carcere al Gip del Tribunale di Avellino Paolo Cassano. La Procura di Roma (competente perché il reato riguarda un magistrato del Distretto di Napoli) aveva chiesto il rinvio a giudizio nei confronti del venticinquenne Kevin De Vito per l’episodio avvenuto nel carcere di Bellizzi Irpino il 27 gennaio 2022 e le minacce rivolte dell’imputato, all’epoca dei fatti detenuto, nei confronti del Gip del Tribunale di Avellino Paolo Cassano. La richiesta firmata dal sostituto procuratore della Repubblica di Roma Francesco Dall’ Olio era finito davanti al Gup Simona Calegari. De Vito e’ difeso dagli avvocati Rolando Iorio e Gerardo Santamaria. Rigettata la provvisionale chiesta dalla parte civile. La difesa ha già annunciato ricorso in Appello.

Il ventisette gennaio del 2022 Kevin De Vito, detenuto per una vicenda di tentata estorsione ai danni di una coppia di tossicodipendenti della città capoluogo, viene chiamato alla matricola per una notifica. Il venticinquenne pensa probabilmente, come aveva anche spiegato nell’interrogatorio successivo alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari che si trattasse della risposta ad un’istanza in attesa per l’attenuazione della misura cautelare. Si trattava invece di una nuova ordinanza di custodia cautelare per una vicenda di armi. In presenza dei Carabinieri del Nucleo Operativo di Avellino, De Vito sbotta: “A questo giudice l’aggia accire….aggia spara n’cap” (tradotto: a questo giudice lo devo uccidere, gli devo sparare in testa) e poi aveva continuato: “cia aggia spacca’ a cap, aggia spara’” (tradotto: devo spaccargli la testa, devo spararlo). La relazione di servizio dei militari dell’Arma viene trasmessa alla Procura. Da qui parte la denuncia che ora si appresta ad approdare in aula. De Vito viene accusato delle minacce. Al giudice Cassano viene assegnata una tutela “radiocontrollata”. Il magistrato e’ stato riconosciuto parte offesa nel procedimento.