Mercogliano città amica della comunità Lgbt: subito uno sportello di ascolto e a luglio “Irpinia Pride”

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Mercogliano città amica della comunità Lgbt: subito uno sportello di ascolto e a luglio “Irpinia Pride”, la manifestazione pubblica aperta a tutti per celebrare l’accettazione sociale e l’auto-accettazione delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, non-binarie e queer, dei relativi diritti civili e legali e più in generale l’orgoglio gay.

L’amministrazione comunale del Partenio ha subito accettato la proposta dell’associazione “Apple Pie: l’amore merita LGBT+” di Avellino di qualche tempo fa, ovvero l’utilizzo di un locale di proprietà del Comune dove ospitare, a titolo gratuito, uno “sportello di ascolto e consulenza Lgbt”.

L’associazione, presieduta da Antonio De Padova, è da anni impegnata in Irpinia nella difesa dei diritti umani e civili, contro ogni forma di discriminazione, nonché nella promozione dell’inclusione sociale di ogni persona.

Lo sportello è stato localizzato presso il centro sociale Pasquale Campanello di Torrette di Mercogliano ed è attivo 24 ore su 24. E’ possibhile prendere un appuntamento telefondando semplicemente al 328 82 84 176, numero di telefono che sarà pubblicizzato sia sulla pagina social del Comune che su quella dell’associazione. Ben presto, saranno aggiunti anche altri contatti.

Lo “sportello di ascolto e consulenza Lgbt” in pratica è uno spazio professionale di ascolto, accoglienza e sostegno per quelle persone che stanno affrontando un momento importante della propria vita. Lo sportello promuove il benessere degli individui e la tutela dei diritti, offrendo supporto sociale e psicologico.

Nello specifico lo sportello si occuperà di: tematiche LGBT (accettazione, consapevolezza, conoscenza di sé, autostima..); percorsi di coming out, problematiche di integrazione sociale, episodi di bullismo e discriminazione; episodi di violenza e maltrattamento interfamiliari o nella relazione di coppia; sostegno ai familiari di persone LGBT.

Sarà aperto e gratuito a chiunque interessato, e sarà rivolto principalmente a tutta quella parte di popolazione che sente la necessità di confrontarsi sulle proprie incertezze e difficoltà nel comprendere e vivere la propria dimensione affettiva e il proprio orientamento sessuale.

“Il nostro è un servizio che mettiamo a disposizione non solo della comunità di Mercogliano – spiega De Padova -. Noi interveniamo in ogni ambito, dal supporto legale a quello psicologico, e siamo contattabili in ogno momento, sempre al servizio di chi ne ha bisogno”.

Con quello di Mercogliano, i punti di ascolto di Apple Pie salgono a tre. Ci sono, infatti, anche quello di Avellino (in via San Francesco Saverio, che è poi proprio la sede dell’associazione) e quello di Atripalda, all’interno del palazzo comunale. “Con noi è possibile discutere di tutto e cerchiamo sempre di risolvere il problema”.

“La difficoltà maggiore da affrontare – sottolinea il presidente di Apple Pie – è quella del coming out, cioè del venire fuori, del raccontare e spiegare la propria identità sessuale. Un problema che si ha soprattutto con la famiglia e poi anche con gli amici. Durante il lockdown, ricevevamo molte telefonate al giorno. Le stesse persone, in media, ci chiamavano almeno due volte nella stessa giornata. I ragazzi o le ragazze, ma anche persone adulte, non avendo avuto il coraggio di venire fuori, in quelle settimane si sono sentiti chiusi in una gabbia, perché non potevano parlare con nessuno. Gli unici che avevano a disposizione, eravamo noi, non in presenza ovviamente. Ma, almeno telefonicamente, una pacca sulla spalla è sempre molto importante, soprattutto quando è quotidiana. Noi lo dobbiamo fare, perché noi siamo sul territorio anche per questo motivo, per far sentire tutti meno soli, accompagnati in un percorso”.

“Noi ascoltiamo tutti – dice De Padova -. La cosa migliore da fare è ascoltare, perché non abbiamo una soluzione. La cosa più importante è non farli sentire soli, dargli la possibilità anche di uno sfogo quotidiano. Personalmente, ho vissuto tutto sulla mia pelle. Perciò nel 2017 ho deciso, insieme a Mara Festa e Rebecca Piu, di fondare l’associazione”.

Perché uno sportello anche a Mercogliano? La domanda, ovviamente, nasce spontanea. “Mercogliano è stato un incontro, quando abbiamo fatto l’evento sul DDL Zan ad Avellino. In quell’occasione, c’era anche il sindaco Vittorio D’Alessio. Da lì è nato tutto, ovvero la possibilità di instaurare questo rapporto di collaborazione. Da subito, sia il sindaco che l’assessore alle Politiche Sociali, Elena Pagano, sono sempre stati convinti di quello che stavamo chiedendo e ci hanno dato sempre piena disponibilità e pieno appoggio”.

L’apertura mentale dell’amministrazione targata D’Alessio va oltre lo sportello. Mercogliano, infatti, sarà il comune che ospiterà il prossimo Pride organizzato da Apple Pie. L’evento è in programma il 30 luglio. Rientra nel progetto dell’associazione che tiene dei Pride itineranti. Il 15 giugno del 2019 fu la volta di Atripalda, con due madrine d’eccezione: Eva Grimaldi e Imma Battaglia, poi due anni di stop per il covid.

“Quest’anno si chiamerà Irpinia Pride, con sottotitolo: Rivoluzione di pace, anche per ricordarci di quello che stiamo vivendo in questo periodo a causa della guerra in Ucraina. Ci saranno momenti di riflessione ma anche di festa, di divertimento, perché si sente il bisogno di svago”.

Questa volta la madrina sarà un’avellinese doc, “una nostra concittadina che è andata via perché la sua condizione non era accettata dai suoi familiari. Ha subito accettato di venire”. Si tratta di Sofia Mehiel, nota ai più come la “Papessa”, che spesso partecipa a programmi televisivi in onda su Rete 4. Ha 45 anni, andò via dal capoluogo irpino circa 20 anni fa.

In questo momento, tra i casi un po’ più particolari e spinosi che l’associazione sta deguendo, c’è quello di un ragazzo al quale i genitori hanno addirittura tolto il telefono cellulare per evitare qualsiasi contatto con l’esterno. “Tramite delle persone che vivono dove abita lui, cerchiamo di mantenere dei contatti, ma è molto difficile”.

“Proprio in famiglia ci sono le difficoltà maggiori. Quello che dico ai miei ragazzi – l’età media di chi si rivolge a noi è 25 anni – è che il coming out è fondamentale, bisogna necessariamente trasformare la paura che si ha, in coraggio. Molto spesso abbiamo dei preconcetti sui nostri genitori, quando io l’ho fatto nel 2004 avevo un leggero preconcetto sui miei genitori, poi però mi è andata molto bene, anzi, non smetterò mai di ringraziarli. Occorre sempre capire che un genitore, nel momento in chi gli viene fatta questa confessione, inizia un percorso che è parallelo al nostro: bisogna accompagnarli, dunque, in questa fase”.

Mercogliano, dunque, si conferma una comunità al passo coi tempi. “Siamo contro ogni forma di discriminazione – afferma l’assessore Pagano – . Personalmente, sono molto contenta di questa collaborazione con l’associazione Apple Pie e sono certa che andrà avanti e che organizzeremo molte iniziative anche in futuro”.