Da possibile ‘partente’ dopo pochi giorni dal suo arrivo a perno indiscusso del reparto arretrato, a vero condottiero di una linea difensiva che ha trovato in lui il vero leader: questo è il destino di Andrea Mengoni. Il poderoso centrale giunto all’ombra del ‘Partenio’ con tante buone referenze ma messo in lista di sbarco da Maurizio Sarri – che lo considerava l’ultima scelta all’interno della rosa irpina – con l’avvento di Guido Carboni sulla panchina biancoverde è divenuto autentico protagonista di una stagione di certo non iniziata sotto i migliori auspici. Un muro insuperabile, un giocatore che non si arrende mai a prescindere dal nome dell’avversario e poco importa se rischia di prendere qualche cartellino di troppo. Con le buone o con le cattive, alla fine ciò che conta è che chi gli è di fronte venga fermato. Con 24 presenze e 2 reti all’attivo (con Spezia e Treviso), dopo Alessio Sestu e Alessandro Pellicori è il giocatore maggiormente utilizzato. Nella reazione dell’Avellino del secondo tempo, sabato contro il Chievo, c’è tutta la sua grinta, determinazione e attaccamento a quella maglia e a quella società che dopo un anno di terza serie gli ha dato una nuova chance in cadetteria. A gennaio non si è fatto distrarre dalle sirene della massima serie, dalla chiamata del Genoa di Preziosi, ha continuato per la propria strada mettendo davanti a tutto la salvezza: “Per noi era importante non perdere – afferma il difensore – .Interrompere quella striscia di risultati negativi che ci ha fatto ripiombare nuovamente nelle zone calde. Con la capolista serviva una prova di carattere e – visto ciò che ha decretato il campo e la reazione che abbiamo avuto nella seconda frazione di gioco – posso dire che c’è stata. Adesso non dobbiamo fare passi falsi con l’Ascoli, portando a casa l’intera posta in palio. Vincere sabato è fondamentale per il nostro futuro”. Conferma che il risultato ottenuto con gli ‘asini volanti’ ha rivitalizzato non poco un gruppo reduce da quattro sconfitte consecutive: “Fermarli per noi è stato motivo di grande orgoglio, ma soprattutto ci ha risollevato il morale. Disputare una buona gara con la capolista rischiando anche di vincere ha restituito maggiori convinzioni al gruppo. Ora però dobbiamo riempire il bicchiere con i marchigiani per tirarci fuori dalla situazione in cui siamo”. Vietato guardarsi alle spalle, a chi rincorre, ma proseguire l’inseguimento a chi è davanti, trovando a tirare nel bollente calderone qualche altra pericolante: “Non dobbiamo voltarci indietro perché le squadre sono ancora poche, pensiamo a quelle che ci precedono e cerchiamo di portacene qualche altra dentro”. Scuote i compagni, chiede un cambio di marcia anche in trasferta: “Per riuscire a conservare la serie B, dobbiamo assolutamente ottenere qualche punto anche lontano dal Partenio, altrimenti la corsa diventa dura. Adesso il calendario ci dà una mano, ma da sempre, si sa, nel campionato cadetto partite facili o difficili non esistono”. Parla della sfida dell’andata, di un match in cui i lupi uscirono sconfitti al Del Duca con onore, uno stop deciso dalle scelte di Velotto che assegnò tre rigori ai padroni di casa. Novanta minuti in cui i lupi furono fortemente penalizzati, come del resto in diversi incontri di questo campionato. Il 25enne centrale romano però non intende assolutamente fare polemica: “All’andata abbiamo giocato una buona gara. Un incontro in cui abbiamo lottato alla pari: la traversa di Anastasi, il penalty non concesso su Sestu, piccoli episodi che hanno inciso non poco sul risultato. Ma evitiamo di parlare troppo degli arbitri, altrimenti questo rischia di diventare un alibi per noi. Puntiamo a fare bene, a dare il massimo. Se poi il direttore dovesse fischiarci qualcosa contro, sarà un motivo in più da parte nostra per cercare di riprendere l’incontro”. La società ha abbassato i prezzi per portare maggiore gente allo stadio: “Il pubblico è stato sempre una marcia in più, anche quando sono stati in pochi ci hanno dato una mano. Sostenendoci fino alla fine. Speriamo che facciano lo stesso sabato, perché c’è bisogno di loro”. Non parla del caso De Angelis anche se spera che la questione che ha spinto il tecnico a mettere da parte il capitano venga risolta al più presto: “Noi siamo tranquilli, queste sono situazioni che fanno male anche a me perché Stefano è un bravissimo ragazzo, mi auguro che possa chiarire la sua posizione con la società al più presto. Noi da parte nostra dobbiamo pensare solo all’Ascoli, mi auguro che i bianconeri mettano in campo la formazione migliore, questo vorrà dire che ci temono”.
(di Sabino Giannattasio)
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