Memoriale delle vittime, Brescia rende onore all’irpino Antonio Ammaturo

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Il Memoriale delle vittime del terrorismo è stato inaugurato a Brescia lo scorso 15 gennaio. Una lapide corona il percorso di 441 formelle che partono dalla stele dedicata alle vittime della strage di Piazza della Loggia del 1974 e che prosegue sulla salita del Castello.

Voluto dalla Casa della Memoria e sostenuto da Comune e Provincia, il monumento riassume l’identità di Brescia ma è anche un omaggio corale alla democrazia. Parte da piazza Loggia, poi le 441 formelle di porfido, ognuna con i riferimenti di persone uccise in attentati nazionali e internazionali – per conoscerle basta inquadrare un QR Code – si inerpicano fino al Castello salendo attraverso contrada Sant’Urbano. In chiusura, sulla seconda curva del Cidneo, c’è una lapide.

Un’altra formella è stata aggiuna di recente per rendere onore all’irpino Antonio Ammaturo.

Nel 1982, Ammaturo era capo della Squadra Mobile di Napoli (qualche tempo prima aveva arrestato il figlio del boss della criminalità organizzata, Raffaele Cutolo).

Il 15 luglio di quell’anno, di pomeriggio esce di casa per andare in Questura. Siamo in piazza Nicola Amore. Ad aspettarlo, non c’è solo l’agente Pasquale Paola. C’è anche un commando delle Brigate Rosse. Quattro uomini. Sparano a bruciapelo e lo ammazzano. Uccidono lui e l’agente Paola. Vite e famiglie distrutte. Antonio Ammaturo era sposato ed aveva tre figlie.