Melchionna della Cisl: “Progetto Verde Pubblico? Questione di ore”

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Avellino – “La Giunta di Palazzo Caracciolo finalmente dopo tante promesse ha preso a cuore il futuro di 27 operai, che da un giorno all’altro si sono trovati in mezzo ad una strada. Oggi possiamo parlare di svolta ma dobbiamo ancora attendere prima di festeggiare… la burocrazia ha tempi lunghi, a volto troppo lunghi”. E’ Mario Melchionna ad intervenire sulla vertenza del ‘Progetto Verde Pubblico’: preferisce non parlare di controversia chiusa, forse solo per scaramanzia… ricordiamo infatti che dopo l’ok dell’Esecutivo di Piazza Libertà manca il beneplacito della Regione Campania. Il progetto ‘Valorizzazione Risorse Ambientali Territorio Provinciale: Verde Pubblico Comuni di Avellino e Atripalda’ è stato sì approvato ma ora non resta che attendere da Palazzo Santa Lucia l’autorizzazione e il rifinanziamento con il relativo prosieguo dei lavori. “Ci sono voluti ben 290 giorni per vedere accolte le nostre richieste – ha commentato il segretario provinciale della Filca-Cisl -. 290 giorni di proteste, scioperi, manifestazioni e contestazioni…”. Dal 19 ottobre 2005 ad oggi, infatti, sono stati tanti gli episodi che hanno avuto come protagonisti proprio le 27 unità lavorative (20 operai e 7 impiegati): era il 7 novembre del 2005 quando le maestranze ed il Sindacato, con tanto di striscioni, proclamarono lo stato di agitazione e il sit-in davanti all’ingresso di Palazzo Caracciolo; per non parlare dei tanti summit e incontri con l’assessore provinciale all’Agricoltura Vincenzo Alaia e la stessa presidente Alberta De Simone. Ma l’episodio che ha fatto più scalpore, e molti se lo ricorderanno ancora oggi a distanza di 290 giorni, risale al 23 marzo scorso quando la disperazione di un giovane stava per sfociare in tragedia: Antonio Iannaccone, 30enne geometra, orfano di padre e con madre gravemente ammalata, stanco delle continue promesse e degli ‘intoppi’ burocratici urlò tutta la sua disperazione. Con una tanica di benzina ed un accendino, salì al primo piano dell’ex Caserma Litto e dopo essersi seduto vicino ad un termosifone minacciò di darsi fuoco. “Sono esasperato – gridò il 36enne – la De Simone deve riaprire il cantiere. Siamo senza alcuna prospettiva”. Ma fu solo un gesto mosso dalla disperazione… “Oggi a distanza di 290 giorni, – conclude Melchionna – finalmente qualcosa si è mosso. Ora manca solo l’ok della Regione e grazie ai 495.963euro i 27 lavoratori ritorneranno in servizio per completare ‘Pineta Sessa’ il polmone verde di Atripalda, la Biblioteca Provinciale di Avellino”.

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