Mazzette per superare la prova Tfa : indagati tre irpini

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AVELLINO- Tangenti per superare la prova selettiva del concorso per la specializzazione nell’insegnamento di sostegno bandito dall’Universita’ di Cassino. Ci sono anche tre irpini, aspiranti concorrenti residenti tra Montoro, Atripalda e Avellino tra gli indagati nell’inchiesta di Guardia di Finanza e Procura di Cassino che ha scoperto un giro di mazzette per avere in anteprima le domande della prova preselettiva svolta a luglio 2023. Lo scandalo scoppiato due giorni fa, quando sono scattati gli arresti di  due docenti dell’università di Cassino ed il titolare di una scuola privata di formazione con sede a Sora, mentre un direttore dell’ateneo è indagato: gli arrestati sono accusati, a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. In base agli indizi raccolti con le indagini della Guardia di Finanza di Cassino coordinate dal sostituto procuratore Andrea Corvino, sono sospettati di avere truccato i concorsi per conseguire il cosiddetto Tfa cioè la specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità. Lo avrebbero fatto in cambio di 15mila euro a candidato, corrisposti in tranche da 5mila euro ciascuna, nell’imminenza di ciascuna delle tre fasi del Concorso bandito per l’anno 2022/2023 dall’Università. Le indagini hanno riguardato anche altre 23 persone: buona parte di loro sono gli aspiranti concorrenti che avrebbero pagato per superare i test, alcuni sono gli intermediari.
L’informativa si basa su svariate intercettazioni telefoniche e ambientali, videoriprese e indagini bancarie. Sulla base di quegli elementi la Finanza ha concentrato i sospetti su due professori dell’Università di Cassino membri della commissione giudicatrice del concorso. Inoltre, su un direttore dell’ateneo che aveva un legame di parentela con i due docenti e sul titolare di un istituto di formazione privato con sede a Sora e con il quale il direttore aveva un legame di comparanza. A ricevere il denaro, stando agli indizi, era il titolare della scuola. Che poi otteneva dal dirigente Unicas una ristrettissima lista di quesiti tra i quali i professori avrebbero poi sorteggiato i test. Le domande venivano girate ai concorrenti in prossimità della prova.
GLI IRPINI COINVOLTI
Una delle mediatrici e anche aspiranti per superare la prova, consegnando una mazzetta, (allo stato nota solo per l’anticipo versato di circa 5000 euro) , era proprio una delle residenti in provincia di Avellino finite nel registro degli indagati. Sarebbe state lei a consegnare il 4 luglio del 2023 una somma di 38mila euro come acconto finita del titolare della scuola di formazione di Sora, che avrebbe poi comunicato la liste delle domande da cui sarebbero state decise quelle per il test della prova preselettiva. A quanto pare però nessuno degli aspiranti sarebbe riuscito a memorizzare la liste delle domande, così non superando la prova. Per questo il successivo 8 luglio la somma sarebbe stata restituita. Nonostante ciò, proprio per aver consegnato denaro per superare la prova, sono indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio in concorso. Nei prossimi giorni potranno chiarire la loro posizione nella vicenda, in attesa che si definiscano le indagini. Aerre