E’ uno dei personaggi più controversi, temuti, e temibili, un assassino spietato, un serial killer senza scrupoli. Ed il massacro del Circeo, uno degli episodi di cronaca nera più cruenti avvenuti in Italia, è legato in maniera indissolubile a lui, ad Angelo Izzo, uno dei tre autori di quel terribile evento del 29 settembre 1975.
Il pomeriggio di 48 anni fa Izzo è in compagnia di Guida e Ghira. I tre si incontrarono con Donatella Colasanti e Rosaria Lopez, due ragazze (di 17 e 19 anni rispettivamente) conosciute qualche giorno prima tramite un amico comune risultato poi estraneo ai fatti.
Le due furono invitate al Circeo, nella villa di Ghira, in località “Punta Rossa”: una volta a destinazione furono violentate, drogate, seviziate e massacrate per un totale di trentacinque ore; Lopez fu infine portata nel bagno del primo piano della villa, dove fu picchiata e annegata nella vasca da bagno, mentre Colasanti fu quasi strangolata con una cintura e picchiata selvaggiamente. Le due, credute morte entrambe dai tre aggressori, furono poi nascoste nel bagagliaio dell’auto del padre di Guido, che i tre parcheggiarono in viale Pola, prima di recarsi a cenare.
I lamenti della Colasanti, sopravvissuta alle violenze, attirarono l’attenzione di un metronotte che diede l’allarme: Izzo e Guido furono arrestati entro poche ore, mentre Ghira si diede alla latitanza; il 29 luglio 1976 tutti e tre furono condannati in primo grado all’ergastolo. La condanna fu confermata anche nei successivi gradi di giudizio per Izzo e Ghira, mentre a Guido furono riconosciute le attenuanti generiche in appello riducendo così la pena a trent’anni.
Izzo ha provato varie volte ad evadere dal carcere. Nel dicembre 2004 ha ottenuto la semilibertà dal carcere di Campobasso su disposizione dei giudici di Palermo per andare a lavorare nella cooperativa “Città futura”. Il 28 aprile 2005 Izzo uccise Maria Carmela e Valentina Maiorano, all’epoca sotto protezione a Ferrazzano (in provincia di Campobasso) e rispettivamente moglie e figlia di Giovanni Maiorano, ex affiliato (poi pentito) della Sacra corona unita che Izzo conobbe in carcere. L’uomo fu condannato nuovamente all’ergastolo, con sentenza confermata nei due successivi gradi di giudizio.
Ora è detenuto nel carcere di Velletri, nel braccio di massima sicurezza. Da circa 12 anni, è difeso dall’avvocato irpino Rolando Iorio, molte volte alla ribalta anche delle cronache locali essendo il legale di diverse persone, l’ultima delle quali, in ordine di tempo, Giovanni Limata, accusata di aver ucciso con 14 coltellate il padre della sua ex fidanzata.
Ioro, pochi giorni fa, ha nominato due consulenti irpini, la psicologa Rosa Bruno e la psichiatra Enrichetta Fotino. Bruno e Fotino hanno il compito di effettuare un approfondimento clinico su Izzo che sta mostrando, ultimamente, criticità di natura psicorganica. Le due professioniste hanno avuto già un primo incontro a Velletri, in carcere, con l’uomo. Nei prossimi giorni, ci saranno ulteriori incontri, utili a valutare ogni aspetto delle personalità dell’assassino.