Aste Ok, processo senza pace. Udienza fiume e polemiche in aula

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AVELLINO- Un’udienza fiume e ancora tensione in aula nel processo Aste Ok. Dopo otto ore di istruttoria e’ scattata la protesta degli avvocati, che hanno sollecitato una sospensione dell’udienza data la giornata particolare (venerdi’ santo) e il fatto che il teste ascoltato in aula, uno degli inquirenti del Nucleo Investigativo di Avellino che ha lavorato all’inchiesta fosse in aula da sei ore. Cosi alcuni penalisti hanno protestato chiedendo che l’udienza si chiudesse entro le sedici. Anche in questo caso l’equivoco e’ servito. Molti legali lasciano l’aula quando il collegio presieduto dal giudice Roberto Melone si e’ ritirato in camera di consiglio per decidere sulle richieste avanzate dal pm Henry Jhon Woodcock. Ma l’udienza procede fino alle 17. La frittata e’ servita. Cosi’ non e’ escluso che quella di oggi possa alimentare, dopo l’astensione proclamata dai penalisti, nuove polemiche. Anche alla luce di un altro dato. La Dda di Napoli ha chiesto infatti di aumentare il numero delle udienze, portandole a quattro in un mese. Un calendario da stravolgere, visto che e’ stata gia rinviata quella del prossimo 12 aprile, data in cui ci sara’ l’astensione dei penalisti. Cosi’ dopo l’udienza del 21 aprile, avanza un’ipotesi: udienze anche di sabato. Una prospettiva che sicuramente non incrocera’ l’entusiasmo delle parti. Un processo senza pace ed un’udienza dove non sono mancate scintille. Soprattutto tra il pm antimafia Henry Jhon Woodcock e l’ avvocato Carlo Taormina. Il difensore dell’imprenditore Gianluca Formisano ha sottoposto ad un serrato controesame il sottufficiale dell’Arma che si e’ occupato degli accertamenti. Proprio la prima parte del controesame ha fatto registrare la maggiore schermaglia tra Woodcock e Taormina. Il difensore di Formisano ha insisistito molto su un video, che ritraeva negli uffici della societa’ di Via Convento della societa’ di Formisano il pagamento di una somma di cinquemila euro ad un certo A.M da parte dell’avvocato Barone. Fatto avvenuto secondo quanto riferito da Formisano il 7 marzo 2019. In un primo momento le immagini vengono riferite alle telecamere interne di sorveglianza, per cui sarebbe stato piuttosto inverosimile che le immagini appartenessero alle telecamere interne, visto che ne era stato denunciato il furto il 29 gennaio precedente. Lo stesso Formisano correggera’ il tiro nell’interrogatorio reso davanti al pm il 14 aprile 2021. I video erano ripresi con un telefonino. Verificato dai Carabinieri ed effettivamente realizzato il 7 marzo 2019. Ma perche’ tanta importanza ad un video? La difesa qui cala la vera questione. A.M aveva rapporti con i Galdieri? E quindi Formisano e Barone ne erano vittime? Al sottufficiale dell’Arma la circostanza non risulta. Allora Taormina fa riferimento ad un’archiviazione datata dicembre 2018 firmata dal pm antimafia Liana Esposito per cui A. M invece era risultato indagato insieme ai Galdieri.

Taormina ha ancora chiesto di chiarirw se tra  Livia Forte e Armando  Aprile ci fossero pregressi rapporto con i Galdieri, ovvero prima del dicembre del 2018: “Che ci fosse una conoscenza tra la Forte e i Galdieri si -ha spiegato l’investigatore-Ma nulla che riguardasse le aste. Lavori di ristrutturazione che abbiamo menzionato in una diversa informativa. Riguardavano un’impresa che è stata poi sequestrata perché di fatto era gestita da Galdieri Nicola. Lei ha già detto quale sia stato l’ intervento dei Galdieri vi è stato un inserimento su una situazione già esistente: “Nella conversazione del dicembre 2018 Pasquale Galdieri dice a Genovese di mettere le orecchie a terra..da quel momento scattano le indagini”
La mia domanda e altra. Parto dal presupposto che questa gestione fosse pregressa e quella fosse la regione dell’intervento dei Galdieri: “Noi sappiamo che dal dicembre 2018 dal momento in cui abbiamoavuto notizia”. Taormina insiste sulla fase pregressa, sollecitando ancora a chiarire se il sistema delle aste fosse gia’operativo:Penso di si. La risposta del maresciallo. C’è stato un accertamento sul passato, prima del dicembre del 2018.. una cosa che esisteva o nasce con i Galdieri?: “Non abbiamo fatto indagini prima del 2018..”. Aprile e Forte avrebbero chiesto l intervento di Galdieri per consentire che Formisano fosse estromesso dalle aste?. Questa e’ una domanda che ripete spesso l’avvocato. La risposta del maresciallo e’ sempre la stessa:” Non risulta che ci sia stato”. A parte l’ asta relativa alla conceria di Solofra a nome di Gianlufa Formisano risultano altre aste aggiudicate? “Quella di  Solofra- chiarisce il maresciallo- poi abbiamo un’altra asta ad una società che fa capo a Formisano e Barone”. Avete esaminato gli atti di quest’ asta? Solo la società di Formisano e Barone hanno partecipato e abbiamo conversazioni telefoniche tra G M e Formisano Gianluca”. Al termine dell’esame l’avvocato Taormina non ha formalizzato una vera e propria istanza di revoca nei confronti del suo assistito, ma rilevando come non ci siano piu’ rischi che la prova non sia indenne e considerata quella che ha definito a distanza di due anni e mezzo una fievolezza delle esigenze cautelari, ha invitato il Collegio ad un esame di coscienza.. Posizione su cui si sono associati sia l’avvocato Claudio Mauriello che Rosaria Vietri.