“Il 2024 si avvia a conclusione con un risultato negativo per i consumi delle famiglie irpine e più in generale del Paese, con un’evidente sofferenza dei negozi di vicinato e una crescente diradazione delle imprese del territorio. Soltanto interventi mirati sul piano locale e misure strutturali nazionali possono determinare una inversione di tendenza”. Ad affermarlo è Giuseppe Marinelli, presidente provinciale di Confesercenti Avellino, che ieri ha partecipato all’Assemblea nazionale annuale dell’associazione, che si è svolta a Roma, presso il Teatro Eliseo, con la relazione della numero uno dell’organizzazione, Patrizia De Luise, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha portato il suo autorevole saluto, e con l’intervento del vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo.
“Una situazione preoccupante – prosegue il dirigente dell’associazione di categoria irpina – che è emersa anche, dati alla mano, nella kermesse tenuta nella Capitale. Non è un caso che il tema dell’appuntamento fosse “L’impresa diffusa motore dello sviluppo economico e della ricchezza e della sicurezza dei territori”. Il commercio e il terziario in generale infatti costituiscono nella provincia di Avellino, come in tanti altri territori, una parte significativa dell’economia e dell’occupazione, ma anche un servizio alla comunità, in assenza del quale non solo si registra un impoverimento complessivo del tessuto produttivo e sociale, ma pure un processo di desertificazione dei territori, con ricadute negative in termini di qualità della vita nei centri e nelle periferie urbane, soprattutto dei Comuni di piccole dimensioni. Fenomeni che abbiamo più volte segnalato, proponendo riflessioni, lanciando sollecitazioni alle istituzioni e avanzando proposte, in uno spirito collaborativo, sottolineando le specificità dell’Irpinia, in termini di criticità e di potenzialità da sviluppare, ma anche le difficoltà aggiuntive che le aree interne, senza attrattori e infrastrutture turistiche in grado di polarizzare adeguati e costanti flussi di visitatori, sono costrette ad affrontare, non potendo giovarsi di risorse integrative, che sopperiscano al decremento generalizzato dei consumi, determinato dall’inflazione, da condizioni economiche di svantaggio e da fattori intrinseci al sistema produttivo. Senza contare, poi, gli effetti, visibili soprattutto nel Mezzogiorno, in particolare negli ultimi anni, del problema dell’accesso al credito e del costo del denaro, che penalizza le imprese locali.
Insieme alla necessità di sostenere il potere di acquisto delle famiglie e al bisogno di alleggerimenti fiscali mirati per la classe media, come chiede da tempo Confesercenti nazionale, viene avanzata una proposta che è in linea con un nostro recente obiettivo su base provinciale: la creazione di un Fondo nazionale dedicato al commercio di prossimità, finanziato in gran parte attraverso una quota dei proventi derivanti dalla tassazione delle grandi piattaforme di e-commerce (almeno l’1% del gettito derivante dall’applicazione della “nuova” web tax), ma anche misure fiscali agevolate per le imprese di vicinato, con aliquote fiscali ridotte per quelle situate in comuni con meno di 15.000 abitanti o in aree a rischio desertificazione commerciale”.
“Una ipotesi – conclude Marinelli – che potrebbe saldarsi e rafforzare progetti di riqualificazione urbana e di housing sociale per le attività, non solo commerciali, di vicinato, che a partire dalla città di Avellino, ma anche in altri Comuni irpini, andrebbero programmati e attuati, pure attraverso l’utilizzo di fondi del Pnrr”.
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