Manzo, la verità sul presunto sangue nella T-roc a settembre. Dai carabinieri sfilata di testimoni “utili” alle indagini

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Caso Manzo, è sangue quello trovato in corrispondenza della chiusura del portabagagli della T-Roc? La risposta arriverà a settembre, non prima, a meno che non ci siano “pressioni” sui Ris di Roma da parte degli organi inquirenti.

Le analisi sul tampone cotonato sterile, che è servito per prelevare la traccia ematica – risultata positiva al Combur Test (usato come diagnosi orientativa per valutare la presenza di sangue) – saranno effettuate quasi certamente dopo l’estate.

Il periodo feriale di certo non agevola almeno questo aspetto dell’inchiesta sulla scomparsa di Mimì. Proprio per questo le indagini, su richiesta del Pm, sono state prorogate di sei mesi: un lasso di tempo necessario per avere innanzitutto chiaro il quadro della situazione che scaturisce dai rilevi tecnici sull’autovettura che la sera della scomparsa del 71enne di Prata Principato Ultra, l’8 gennaio 2021, fu guidata da una delle persone indagate.

Gli esami sono stati effettuati ieri mattina dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche della capitale, sezione intervento operativo.

Quella di ieri è stata una giornata lunga presso gli uffici del comando provinciale di Avellino. Le operazioni sono cominciate intorno alle 12 per terminare alle 16. Quattro ore di intenso lavoro, con ispezioni accurate, effettuate innanzitutto con lampade a luce bianca alla ricerca di eventuali tracce ematiche, in particolare sui sedili posteriori e nel portabagagli.

Dopo che le ricerche hanno “scovato” una presunta traccia ematica in corrispondenza del meccanismo di chiusura del portabagagli, i carabinieri – dopo aver oscurato i locali – si sono messi a “caccia” di tracce di sangue nascoste con il luminol. Ma non è emerso nulla.

L’ispezione della parte inferiore della carrozzeria – l’auto è stata posta su un ponte e sollevata – ha messo in evidenza il danno riferito al fascione anteriore copriruota destro. Numerose le tracce individuate ma non utili per successivi esami di laboratorio.

Sono stati acquisiti anche alcuni campioni di vernice dell’autovettura per eventuali future comparazioni se il corpo di Manzo, nel frattempo, dovesse essere ritrovato. In particolare, su paraurti e parafango.

Gli inquirenti, ovviamente, non si concentrano soltanto sull’esito dei rilievi sulla T-Roc, auto sulla quale sarebbe salito, secondo loro, Manzo: non viene creduta la versione dei fatti fornita da Loredana Scannelli, la quale insiste sul fatto che quella sera lei, con l’auto, investì un cane.

Presso il comando provinciale di via Roma, infatti, continuano a “sfilare” testimoni, persone informate sui fatti, anche persone che, quella sera, sono passate vicino all’incrocio dove è scomparso il pensionato, ex operaio.

Qualcuno ha visto dei movimenti, qualcun altro ha sentito urla e voci. Ad esempio, le urla di Loredana che, in corrispondenza dell’orario in cui è scomparso Manzo – tra le 21.50 e le 22 – grida: “Mimì, Mimì, cosa avete combinato?”.

Sono molto importanti anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza. I carabinieri le stanno passando al setaccio e dalla loro visione starebbe emergendo che, diverse persone, quella sera, hanno mentito. Presto saranno chiamate a testimoniare, dovranno chiarire tante cose.

Poi ci sarebbero anche delle intercettazioni, anche queste molto importanti. Insomma, il quadro si sta delineando sempre di più. Il combinato disposto tra testimonianze, immagini e intercettazioni, potrebbe portare presto alla svolta.