BAIANESE- Tre anni di reclusione per maltrattamenti in famiglia ai danni della sua ormai ex moglie. Questa la condanna inflitta dal Tribunale Collegiale di Avellino, (presidente Gianpiero Scarlato) nei confronti di un quarantaduenne residente nel Baianese accusato di aver sottoposto per almeno due anni (dal 2020 al settembre 2022 quando era stato disposto nei suoi confronti il divieto di avvicinamento). I giudici hanno accolto la richiesta di riconoscimento delle attenuanti generiche avanzata dalla difesa dell’imputato, rappresentato dal penalista Gerardo Di Martino. Dalle indagini dei Carabinieri della Stazione di Baiano non erano emersi infatti atti di violenza dell’uomo contro la moglie, ma danni alle suppellettili, minacce di morte, vessazioni varie subite anche in presenza dei figli minori. In un caso sarebbe stato proprio l’intervento di uno dei minori ad evitare che l’aggressione dell’uomo nei confronti della moglie potesse degenerare. Per tutte queste vicende, ricostruite dalle denunce della vittima raccolte dai Carabinieri, la Procura di Avellino aveva invocato una condanna a sei anni di reclusione. Anche la stessa vittima si era costituita in giudizio, rappresentata dal penalista Nicola D’ Archi.
Nel marzo scorso era stato sottoposto ad arresto in flagranza differita (come prevedono le nuove norme del Codice Rosso) perché aveva prima minacciato e poi colpito con una testata al volto la sua ex moglie. Tutto davanti ai figli minorenni. I Carabinieri della stazione di Baiano, poche ore dopo aver raccolto la denuncia della vittima, una donna del posto, avevank eseguito l’arresto del quarantaduenne, su disposizione del pm di turno della Procura di Avellino, il sostituto Maria Teresa Venezia. Violazione dell’obbligo del divieto di avvicinamento, minacce e lesioni le contestazioni nei suoi confronti. Aveva prima fatto segno alla ex moglie di volergli tagliare la gola e poi l’ha colpita con una testata al naso e al labbro. Tutto davanti ad un locale del comune mandanentale. Poche ore dopo i Carabinieri della locale stazione, agli ordini del maresciallo Fabio D’Agostino, avevano provveduto all’arresto. Il giudice monocratico aveva accolto la richiesta di patteggiamento ad un anno avanzata dai difensori del quarantaduenne, gli avvocati Gerardo Di Martino e Fioravante Annunziata, applicando gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.