Lista esclusa, Fiordellisi: “Ci appelliamo al Consiglio di Stato”

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Si riporta la nota di Franco Fiordellisi, ex segretario della Cgil e uno dei quattro candidati della lista irpina “Fico Presidente”, esclusa per il momento dalla competizione elettorale per eccesso di firme:

Un errore formale nella presentazione della lista irpina “Roberto Fico Presidente” ne ha determinato, al momento, l’esclusione dalla competizione per le prossime elezioni regionali. Quale? Quaranta sottoscrizioni in più a sostegno delle candidature inserite nel plico consegnato nel momento di massima confusione per la scossa di terremoto di venerdì 24 Ottobre. Il TAR – sezione di Salerno si è espresso, decidendo di non accoglierne il ricorso in virtù della violazione, formale, della norma regionale che fissa a 230 il massimo di sottoscrizioni a sostegno di lista elettorale.

Quindi la forma nella giustizia amministrativa, sopravanza la garanzia costituzionale della partecipazione democratica alle elezioni, escludere una lista elettorale di fatto limita la partecipazione dei cittadini alla politica. Mentre si crede di fare giustizia, si rischia di compromettere, con un’applicazione letterale del regolamento la partecipazione democratica alla vita pubblica.

Se la giustizia formale si fonda sul rispetto delle norme e delle procedure (è giusto ciò che è conforme alla legge), la giustizia sostanziale si interessa del contenuto, del contesto in cui avvengono i fatti e, soprattutto, degli effetti delle norme. La giustizia formale, da sé, rischia di diventare una gabbia in cui ciò che è legale non sempre coincide con ciò che è giusto.

Ci appelliamo al Consiglio di Stato, auspicando la realizzazione di una giustizia “viva”, che pone dei quesiti al legislatore, e che tenga conto delle circostanze e delle conseguenze di una decisione giuridica. La giustizia a cui facciamo appello non si oppone alla legge, ma la rende garante del diritto a servizio delle persone, dei cittadini e non viceversa. Solo in questo modo, il diritto può adempiere alla sua funzione più alta: tutelare dignità, uguaglianza e, come in questo caso, il bene comune della massima partecipazione.

La partecipazione alle elezioni è uno dei pilastri di una società libera e democratica perché rappresenta una delle massime espressioni della volontà popolare. Il principio di sovranità popolare, tuttavia, resta puramente teorico se i cittadini scelgono di astenersi dal voto. In questa circostanza, ogni voto non espresso è una voce spenta, una rinuncia alla possibilità di prendere parte alle scelte che regolano la vita delle comunità. Una democrazia senza partecipazione è una democrazia incompiuta.