Licursi: “2006 anno del nocciolo Igp e della promozione locale”

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L’Irpinia del futuro è soprattutto agricola. Tra progetti industriali, innovazioni tecnologiche e tavoli per lo sviluppo, non può mancare un dictat. Quello di un territorio che deve restare sempre fedele alla propria natura produttiva, che è fonte economica e al contempo turistica di ricchezza e sviluppo. Un credo, quello della Coldiretti di Avellino, dal 2005 diretta da Giuseppe Licursi, messo in campo con iniziative forti tese a rendere sempre più presente, nello scenario provinciale, l’agricoltura, settore trainante dell’economia in Irpinia. “Un ruolo che spesso stenta a venire fuori e che invece in questa provincia può dare un enorme contributo anche in termini di occupazione”, spiega Licursi. Di qui la necessità di un’opera di sensibilizzazione per convincere tutti, soprattutto le istituzioni, di questa importante leva sistemica, “in un territorio che rappresenta l’unico polmone verde delle grandi metropoli regionali”. Un impegno che è partito, nel 2005, con il rinnovo delle cariche del Consorzio di Bonifica dell’Ufita, e che è proseguito con la raccolta di firme contro gli Ogm, la promozione dei consumi locali, soprattutto nelle mense pubbliche, e l’incoraggiamento del passaggio delle realtà agricole da aziende ad imprese, grazie all’allargamento delle competenze che da produttive diventano anche di servizio. E intanto, gli scenari futuri lasciano presagire grosse novità: come l’audizione pubblica per l’Igp della nocciola irpina, che sarà molto probabilmente traguardata nel 2006, le nuove forme commerciali per il grano duro altirpino, o l’idea, ancora ipotetica, della vendita diretta del latte con contenitori a moneta proprio come avviene già al Nord. Il tutto non dimenticando che “lo sviluppo – conclude Licursi – deve essere complesso, sostenibile, ma soprattutto condiviso tra i vari soggetti che ne sono attori”. (aemme)

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