“Negli istituti penitenziari della Regione Campania, da anni si susseguono denunce e proteste di ogni genere inerenti il panorama penitenziario, l’OSAPP ha nel tempo rappresentato tali problematiche che oltre a riguardare una demagogica visione dell’espiazione della pena in istituti non concepiti a tale scopo, ha rappresentato le enormi difficoltà del Corpo di Polizia Penitenziaria. La preoccupante carenza di organico di Polizia Penitenziaria determinata da scelte passate di una politica discutibile, ha contribuito a minare in modo incisivo la sicurezza interna ed esterna del sistema carcere, il quale attraversa uno stato di crisi apparentemente senza soluzione”.
Esordisce così la lettera indirizzata al Ministro della Giustizia, Bonafede ed ai Prefetti della Regione Campania con cui la Segretaria Regionale O.S.A.P.P. Campania richiede la convocazione urgente delle delegazioni OSAPP per discutere delle numerose criticità riscontrate nello svolgimento del proprio dovere dal corpo di Polizia Penitenziaria.
“Le ultime modifiche legislative – prosegue il segretario regionale Vincenzo Palmieri – e molteplici raccomandazioni Europee scaturite da varie sentenze, come la Torreggiani, hanno costretto l’Italia “accusata di condizioni di vivibilità disumana nelle proprie carceri in violazione dell’Art. 3 CEDU” ad adeguarsi repentinamente agli standard europei, al fine di evitare ulteriori condanne e sanzioni che avrebbero avuto sicuramente una ricaduta negativa sull’economica ai danni del cittadino, ma che hanno inficiato ancor più lo “status quo” di una edilizia penitenziaria, logisticamente impreparata ad assolvere a simili esigenze.
L’Amministrazione Penitenziaria, non è riuscita a garantire un’organizzazione funzionale adeguata al passo con i tempi, una gestione omogenea ed imparziale, in particolar modo per il Corpo di Polizia Penitenziaria sempre di più abbandonato al suo destino e sempre mono garantito e tutelato dallo stesso Stato che rappresenta.
L’assenza di volontà e l’incapacità della politica di proporre un progetto complessivo di gestione, ha reso precario e frammentato l’intero sistema penitenziario che, a parere della scrivente O.S., langue attualmente in uno stato comatoso.
La sorda chiusura al confronto dell’autorità politica del Ministero della Giustizia e quella Regionale in tema di organici, unite ad una constatata riluttanza al dialogo con le OO.SS., ha contribuito ad una ulteriore paralisi istituzionale, svilendo ogni iniziativa tesa a far uscire dall’emergenza il sistema penitenziario e tutto ciò che è in esso ormai al collasso.
Il grave sovraffollamento degli istituti, nonostante possa apparire calato a seguito dell’implementazione delle misure alternative e modifiche legislative, determina in realtà ancora carichi di lavoro insopportabili, in una situazione dinamica e in continua evoluzione di ruoli e servizi.
Di contro la stagnante staticità in materia di piante organiche ed arruolamenti, nonostante gli ultimi incontri presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria non hanno prodotto alcuna soluzione, motivo per il quale l’OSAPP sta maturando nuovamente l’idea di interrompere qualsiasi trattativa con gli inconcludenti vertici del DAP, così come già asserito dal Segretario Generale di codesta O.S., Leo BENEDUCI, pertanto non si esclude che detta posizione possa a breve essere intrapresa anche dalla Segreteria Regionale scrivente nei confronti del PRAP.
La sommaria determinazione delle piante organiche della Polizia Penitenziaria predisposte dall’Amministrazione centrale, per noi già largamente contestate in quanto inadeguate, raggiunge livelli inaccettabili se si considera che in Campania mancano circa 750 unità di Polizia Penitenziaria.
In alcune realtà campane, quale quella della C.C. Napoli Poggioreale, la carenza organica ammonta a circa 200 unità a fronte di una popolazione detenuta di 2400, il che, limita ogni aspetto lavorativo ed organizzativo dell’Istituto penitenziario partenopeo, tali gravi deficienze hanno sicuramente concorso allo scoppio, in data 16 u.s., ad una rivolta di 250 detenuti presenti al momento al reparto detentivo denominato “Salerno”, con pericolosissime conseguenze per gli operatori tutti, ivi presenti, compreso il devastamento della struttura detentiva con ingenti danni, che ha visto una recrudescenza dei fatti con una nuova violenta protesta, sempre nello stesso reparto detentivo a seguito di un decesso per infarto di un detenuto ivi ristretto avvenuta il giorno seguente.
Alla C.C. di Benevento invece, in data 17/06/2019 si è assistiti alla protesta violenta di detenuti che hanno incendiato la camera di pernottamento “Cella”, mentre alla C.C. di Ariano Irpino recentemente vi è stata una rivolta di detenuti che ha richiesto l’intervento anche di altre FF.OO al fine di fronteggiarla, alla C.C. di Santa Maria C.V., di sovente accadono aggressione al personale, di recente sventata evasione grazie ai Poliziotti di servizio di ronda esterna istituto, alla C.C. di Avellino aggressioni e rivolte nei mesi scorsi hanno più volte destabilizzato l’istituto in questione.
L’assenza di risorse umane, sommata al sovraffollamento ed alla mancanza di risorse economiche adeguate, di mezzi e strumenti di lavoro, uniformi comprese, diventa una miscela esplosiva che mette a repentaglio anche l’ordine e la sicurezza dei servizi, degli istituti e della stessa popolazione civile, tali aspetti, purtroppo, risaltano solo in concomitanza di evasioni o peggio, di suicidi e/o aggressioni, ma che a breve giro di boa tutto sfuma anche per i mass-media.
Come organizzazione sindacale rappresentativa del Corpo di Polizia Penitenziaria, nell’interesse di tutti i Poliziotti Penitenziari, del sistema e tutto ciò che è in esso, non ci rimane altro che fare un appello alle Autorità politiche e agli Organi in indirizzo per tentare di rendere partecipe l’autorità del dicastero della Giustizia, nella persona del Ministro, BONAFEDE, del Capo DAP, nella persona del Dott. Basentini, gli organi esecutivi e governativi del settore sulle reali condizioni di vivibilità del personale di Polizia Penitenziaria del territorio delle regione Campania, prevedendo nell’immediatezza oltre a deflazionare gli istituti super affollati con trasferimenti di utenti in altre sedi, un’assegnazione straordinaria di personale per fronteggiare dette criticità al fine di scongiurare altri ben più seri eventi.
Per quanto su esposto, si resta in attesa di una convocazione urgente per disquisire degli argomenti in essere dove illustrare anche altri aspetti non di minore importanza”.