Le curiosità sul poker che forse non conoscevi

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Il poker è uno dei giochi di carte più amati e giocati in ogni angolo del pianeta, sia a livello amatoriale che professionale. Una disciplina a cui sono stati dedicati numerosi manuali, film, show e serie televisive, e anche moltissime canzoni da star come Elvis Presley, Sting e Lady Gaga. In pochi, però, conoscono i numerosi aneddoti e curiosità legate al mondo delle 5 o delle 2 carte ed è per questo motivo che oggi approfondiremo il tema e andremo a scoprire i fatti più curiosi e divertenti che hanno trasformato il poker in quello che è oggi.

Il poker nel nuovo millennio si è affermato come un fenomeno di portata globale, con tanto di piattaforme e pagine dedicate in cui è possibile imparare le tecniche poker, le strategie e le regole del gioco originale e delle sue varianti, canali tematici televisivi e online dedicati e veri e propri campionati del mondo.

Il percorso per arrivare a questo livello, però, è stato molto lungo e caratterizzato da aneddoti decisamente interessanti. Chi immagina, ad esempio, che la prima versione ufficiale del poker prevedeva l’utilizzo di un misero mazzo da 20 carte distribuite 5 alla volta ai 4 partecipanti a ogni singola partita e che il mazzo a 52 carte francesi venne introdotto soltanto nel 1800?

Oppure che le fiches in plastica, vero simbolo e icona del gioco, sono soltanto un’innovazione recente? Si dice infatti che i primi giocatori di poker della storia usassero oggetti di valore che avevano con sé per sedersi al tavolo come pepite, monete e addirittura denti d’oro. Le fiches, secondo gli storici più accreditati, vennero introdotte soltanto a inizio ‘900, prima in terracotta e successivamente in plastica prodotte a livello industriale.

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Quello che invece non è mai cambiato, dall’800 a oggi, è la presenza della scaramanzia ai tavoli, siano essi “fisici” o virtuali. Una delle credenze più antiche riguarda il vestiario. Si dice infatti che giocare con vestiti sporchi addosso sia un metodo efficace per propiziarsi una striscia vincente. Un approccio decisamente diverso da quello di oggi in cui i più grandi campioni si presentano spesso con abiti che non sfigurerebbero alla settimana della moda milanese.

Chi dice, invece, che il poker non sia un vero e proprio sport che richiede concentrazione, attenzione e preparazione fisica e mentale, non è a conoscenza dei vari record di durata di una singola sessione di gioco. La più lunga partita senza interruzioni venne giocata a Manila e durò addirittura 45 ore, 55 minuti e 58 secondi. Il record per la sessione più lunga è quello di Phil Laak ed è stato registrato al Casinò Bellagio di Las Vegas: 115 ore di fila.

Numeri impressionanti ma irrisori se pensiamo che la leggenda narra che la partita più lunga della storia sia durata addirittura 8 anni, 5 mesi e 3 giorni. L’anno è il 1881 e il teatro della sfida infinita è il Bird Cage Theatre di Tombstone in Arizona. Impossibile dire se sia un fatto accaduto veramente ma i racconti dell’epoca sono ricchi di dettagli al riguardo e parlano anche di alcuni famosi partecipanti tra cui i miti del Far West Doc Holliday e Wyatt Earp.

Nell’introduzione abbiamo parlato di film, canzoni e libri dedicati al meraviglioso universo del poker. Quello che non tutti sanno, però, è che a esso sono state dedicate anche opere d’arte come il quadro “Poker Night”, dipinto da Thomas Hart Benton nel 1948. Il lavoro venne commissionato all’artista dal produttore David Selznick per celebrare il successo del dramma teatrale “Un tram chiamato desiderio” e raffigura la scena in cui la protagonista Blanche (nella versione teatrale Jessica Tandy) schernisce con uno specchio il co-protagonista Stanley.

Il primo quadro in assoluto dedicato al tema, però, fu il celeberrimo “Dogs Playing Poker”, realizzato da Cassius Marcellus Coolidge nel 1894, un dipinto entrato con forza nell’immaginario collettivo per la scelta di sostituire i giocatori “umani” di carte con dei cani.