VALLO LAURO- Cinque denunce per percosse aggravate dall’uso di oggetti atti ad offendere nei confronti di altrettanti soggetti, tre dei quali minorenni. Anche in questo caso la vicenda sarebbe collegata alle tensioni che da mesi vedono protagonisti giovanissimi familiari di elementi dei due clan in lotta da anni nel Vallo di Lauro. I denunciati infatti sono tutti familiari di esponenti del clan Cava. La Questura di Avellino e il Commissariato di Ps di Lauro hanno da tempo, in concorso con le altre forze dell’ordine e soprattutto con la Procura della Repubblica di Avellino, alzato il livello di allerta sul territorio. Così in poco tempo il personale del Commissariato di Lauro, agli ordini del vicequestore Elio Iannuzzi, anche grazie all’ausilio delle telecamere di sorveglianza attive nella zona, ha identificato e denunciato gli autori di quella che appare come una vera e propria spedizione punitiva. Quella scattata l’otto marzo scorso nella piazza di Lauro. Nel mirino alcuni giovanissimi, uno dei quali sarebbe legato da parentele con esponenti del clan Graziano. Non e’ contestata nessuna aggravante mafiosa ma la circostanza sarebbe comunque valutata nell’ambito degli accertamenti. Dall’altra parte invece i cinque, in particolare i tre minorenni, uno armato anche di sfollagente. Il raid si era concluso in pochi minuti, bloccato anche dall’intervento di alcuni presenti. Le indagini invece sono andate avanti. Anche perché gli episodi di questi mesi non vengono affatto sottovalutati. In primis dai vertici di Questura e Procura. Sia il questore Pasquale Picone che il Procuratore Domenico Airoma conoscono bene la zona e i segnali. Proprio la Procura di Avellino ha una sinergia con la Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, che con la Procura di Avellino ha già condotto alcune indagini in sinergia, l’ultima in ordine di tempo quelle che ha sgominato uno dei cartelli della droga che operava in Irpinia, guidato da Americo Marrone. Quindi, anche in questo caso una risposta decisa, benche’ si tratti di minori. Tensioni che da un anno non si sono mai spente. Ed atti che potrebbero produrre effetti anche sulle eventuali liberazioni anticipate previste per il prossimo autunno nella zona. Un segnale anche della massima allerta sul territorio da parte delle forze dell’ordine, che non tralasciano nessuno dei fatti riferibili alle tensioni tra ambienti legati alla criminalita’ organizzata, anche se riferiti a soggetti minorenni.
Redazione Irpinia
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