LAURO – “L’invito in sé all’ On.le Borrelli potrebbe avere un senso, ma qui si eccede in ipocrisia e si tenta la furbata ad effetto”. Il gruppo di minoranza di Lauro giudica così la lettera inviata dal sindaco Rossano Sergio Boglione al parlamentare Francesco Emilio Borrelli, affinche’ potesse constatare direttamente che le segnalazioni ricevute su alcune vicende amministrative del Vallo di Lauro, per quanto riguarda Lauro sono destituite da ogni fondamento. E hanno aggiunto, riferendosi proprio agli atti negati su alcune vicende, come quello degli amministratori di Lauro appaia come un atto di ” ipocrisia” visto che “appena un paio di giorni fa, dallo stesso Palazzo è pervenuto l’ennesimo rifiuto ai consiglieri di opposizione di accedere agli atti del turbolento concorso per due posti di vigile urbano. Una storia che si ripete.
Così come per la documentazione sugli appalti e per le interrogazioni consiliari su temi scomodi. Fu vietato persino l’accesso agli uffici pubblici, se non per un paio d’ore settimanali. Mai vista a Lauro roba del genere. Arroccamento e chiusura radicale, purché si tengano lontani occhi indiscreti da pratiche più che sospette. Lauro è sommersa da illegalità senza precedenti, il bilancio è affossato dalla spesa clientelare e non solo. Un invito non costa nulla, è molto più complicato dar conto al Paese su quanto altri Rappresentanti del Popolo abbiano richiesto di far luce”. E hanno constatato come: “Per costoro i consiglieri di minoranza sono veri e propri disturbatori- scrivono i consiglieri comunali- non se ne ammette il ruolo di eletti dal popolo perché, in fondo, neppure sanno cosa sia la rappresentanza. Con tali premesse, cosa c’era da attendersi? Affarismo fu ed affarismo è stato. La spesa pubblica, con le conseguenza disastrose del caso, consegue alla finalità clientelare propria del mantenimento del Palazzo. Dunque, i consiglieri “disturbatori” sono tenuti a distanza, figuriamoci se fanno sul serio con Borrelli. Non dobbiamo raccontare null’altro che già non si sappia, di cui da circa quattro anni si mette al corrente il paese”. E hanno anche concluso: “Per chiudere, tornando a Borrelli, non sfugge un commento di spessore che sintetizza ottimamente lo stato delle cose: “non c’è bisogno di invitare un parlamentare se non c’è niente da nascondere, basta far visionare gli atti alle minoranze…”