AVELLINO- Un “Patto per Avellino” con la politica, quelli che ha definito i “consiglieri responsabili” e voltare definitivamente pagina, archiviando “personalismi e protagonismi”. Laura Nargi lancia l’appello a tutte le forze politiche in consiglio comunale. Lo fa deludendo quelli che si aspettavano le dimissioni dalla sindaca. Al di la’ del look total bianco sfoggiato dalla fascia tricolore in aula, la sindaca non ha affatto intenzione di sventolare la bandiera bianca e rilancia l’appello, archiviando definitivamente l’alleanza con i festiani. “Ho deciso di convocare questa conferenza stampa- ha esordito la Nargi- perché era necessario parlare immediatamente, con parole di chiarezza attraverso di voi alla citta’ e ai cittadini. Una na città che non può fermarsi, non può aspettare, ma che è rimasta attonita da quanto è avvenuto incomprensibilmente negli ultimi mesi. Ed e’ stato ahimè cristallizzato nell’ ultimo consiglio comunale. E’ stato cristallizzato inequivocabilmente. Cosa è accaduto. Che una parte consistente della mia maggioranza ha scelto di votare contro se’ stessa a dispetto di tutto ciò che questo voto avrebbe comportato di negativo per l’amministrazione in carica, ma sopratutto per la città, per Avellino e gli avellinesi. Voglio ricordarlo sulla base di motivazioni a dir poco lacunose e con modalità decisamente poco ortodosse. Si e’ parlato di assenza di fiducia, di un legame che sarebbe stato interrotto. Al di là del fatto che innumerevoli sono stati i miei tentativi di dialogo e gli appelli, la città lo sa, tutti puntualmente caduti nel vuoto. Voglio ricordare a me stessa e a voi che il consuntivo non rappresenta un atto politico, in quanto non è un atto di programmazione ma serve a certificare il risultato di gestione finanziaria. E dunque evidente che il voto contrario al bilancio è stato utilizzato da parte della mia maggioranza per sfiduciarmi e dall’ opposizione, che si compone di varie anime, per esprimere un giudizio negativo non tanto sul mio modo di amministrare, inaugurato da pochi mesi, quanto sul mio predecessore. Se qualcuno oggi si attendeva da me le dimissioni rimarrà deluso. Sì , deluso, perché io ritengo di avere il dovere che mi deriva dal l’investitura dei cittadini e non dalla scelta dei singoli, dall’investitura dei cittadini che voglio ricordarlo scelgono direttamente il sindaco della città direttamente, democraticamente e liberamente. Sì, ritengo di dover andare per Avellino al tempo stesso porre fine alla stagione di personalismo, smania di potere e del protagonismo. Una stagione che per me si e’ definitivamente conclusa. Perche’ quella parte di maggioranza che ha votato contro se’ stessa, contro la mia citta’ , contro il Consuntivo, non ritengo che possano avere e quindi ci possano essere le condizioni per assicurare stabilita’ amministrativa e una leale collaborazione”.
CON IL COMMISSARIAMENT0 A RISCHIO 150 MILIONI DI EURO
“E’ il momento della politica. Una politica che e’ mancata in questi anni. Voglio a questo proposito evidenziare che al di là dei tecnicismi a cui si affidano, la stagione commissariale e’ di per sé un evento straordinario-traumatico. Traumatico, si. Previsto dallo stesso legislatore come extrema ratio. Oltre ovviamente a rappresentare, come anche la storia di questa citta’ racconta, un momento di inevitabile frattura fra la macchina amministrativa e i cittadini. Privata appunto della necessaria intermediazione degli organi politici. Ecco, dico con forza che non possiamo venire meno al mandato che i cittadini ci hanno conferito e rinunciare solo per tattica politica a farci carico della responsabilità di trasformare il volto della città, di affidargli un ruolo nel contesto regionale, non ci verrebbe perdonato. Non ci verrebbe perdonato”. C’e’ un’ esigenza di accelerare sulla spesa e sulla rendicontazione dei fondi del Pnrr, che da “opportunità potrebbero trasformarsi in una pietra tombale sul Comune di Avellino”. Un anno e mezzo di commissariamento per la sindaca Nargi consegnerebbe la certezza di perdere questi importanti fondi. Abbiamo a disposizione fondi complessivi per 150 milioni di euro – ha ricordato – da spendere e rendicontare entro la fine dell’anno 2026». Poi ha elencato: 17 milioni dal programma Prius per la rigenerazione urbana, 45 milioni dal PNRR per mobilità, sport, cultura, digitalizzazione e sicurezza, altri 7 dal Pon Metro Plus, 5 milioni dai fondi FSC per opere e progetti strategici, e infine, ulteriori 77 milioni per edilizia scolastica, sportiva, residenziale e viabilità. A cui si sommano 13 milioni per il parco della Stazione e «altri fondi ancora» in attesa di formalizzazione.
AVELLINO PUO’ CHIUDERE UNA PAGINA DOLOROSA E VERGOGNOSA, NON SPRECHIAMO L’OPPORTUNITA’
“Avellino ha la grande opportunità di poter essere artefice del proprio destino e di voltare pagina e chiudere una fase dolorosa e vergognosa per la nostra citta’ e per l’amministrazione che mi onoro di guidare”. Aprire una nuova stagione, l’appello della sindaca Nargi in chiusura del suo intervento: “Dobbiamo aprirne un’altra. In cui la politica si faccia carico dei cittadini. Avellino non si puo’ fermare. Avellino deve andare avanti. Da sindaco, eletto dagli avellinesi e da amministratore coscienzioso e responsabile che ha scelto di mettersi al servizio di questa citta’, chiedo ai consiglieri responsabili, ai partiti che hanno i loro rappresentanti in consiglio comunale, ai politici regionali, ai politici irpini, di non sprecare questa storica opportunità e scongiurare il rischio che Avellino ricada nelle condizioni del post terremoto. E’ il momento della responsabilità. Avellino ha bisogno del vostro e del nostro contributo. Sono pronta a stringere un patto per la città. Un Patto per Avellino, che duri il tempo necessario per onorarlo. Per la sua crescita, per il futuro dei nostri figli e per il presente di tutti gli avellinesi. Un patto che ci veda insieme protagonisti di una stagione amministrativa approntata al pragmatismo, alla concretezza, allo spirito di servizio”. Ha concluso ribadendo il progetto della “rivoluzione gentile”. Ha spiegato la sindaca: “lo ricorderete, il nostro motto della campagna elettorale. Non e’ solo un motto. E’ un modo di interpretare la politica e la vita amministrativa in modo coerente alla mia sensibilità, alla mia cultura politica e lasciatemelo dire, anche al mio essere donna in politica”