La protesta dei magistrati a Castel Capuano: parla Nordio e lasciano la Sala dei Busti

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NAPOLI- Costituzione in mano, coccarda tricolore e toga. Come previsto a Castelcapuano scatta la contestazione al Ministro di Grazia e Giustizia Carlo Nordio, che ha scelto proprio Napoli come presenza per la cerimonia di inaugurazione dell’ Anno Giudiziario. Quando il Guardasigilli ha preso la parola, i magistrati presenti hanno abbandonato dopo aver alzato la copia della Costituzione la Sala dei Busti di Castel Capuano. A Napoli come anticipato era presente anche una delegazione di magistrati irpini. In particolare la presidente della Sottosezione dell’Anm di Avellino Monica d’Agostino e il segretario dell’ Anm Fabrizio Ciccone. Entrambi hanno partecipato alla protesta. Come ha spiegato dal magistato Cristina Curatoli, presidente dell’Anm Napoli: “La riforma va letta nel suo complesso e va letta anche alla luce di tutti i commenti a margine che la politica dà rispetto a questa riforma, che dimostrano invece, al contrario, come la riforma abbia assolutamente lo scopo di controllare i Pm, indagini scomode e controllare e attenuare quella che è l’autonomia e la magistratura dei Pm soprattutto nello svolgimento della propria attività lavorativa”.
IL PRESIDENTE PELLECCHIA: I GIUDICI SONO SOGGETTI SOLTANTO ALLE LEGGI
Il magistrato del Tribunale di Avellino Sossio Pellecchia, presidente di Sezione del Tribunale di Avellino, non era a Napoli, ma non ha voluto far mancare il suo contributo nella giornata in cui scattava la dura contestazione al Guardasigilli Nordio, con un messaggio che ribadisce l’indipendenza dei magistrati, sancita dalla Costituzione: La nostra Assemblea Costituente, dopo gli anni bui del ventennio fascista, in cui la magistratura non brillò nella repressione degli abusi del regime, diede vita alla Costituzione “rigida”, cioè non modificabile con legge ordinaria, più bella del mondo. In essa è previsto, per garantire a tutti libertà, eguaglianza formale e sostanziale, democrazia e l’effettività dei diritti sanciti dalla parte I della Costituzione, un perfetto bilanciamento dei poteri, anche per quanto riguarda la durata dei vari Organi Costituzionali. E’ previsto, altresì, che la magistratura costituisce un ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere, che i giudici sono soggetti soltanto alla legge e che il Pubblico ministero ha l’obbligo di esercitare l’azione penale (l’avevano esercitata i procuratori del re nel ventennio fascista?)”.