La figura del preposto in azienda

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Il preposto è, secondo la definizione prevista dalle norme vigenti, il soggetto che è chiamato a sovrintendere le altrui attività lavorative, in funzione delle proprie competenze professionali, al fine di accertare che i lavoratori agiscano in maniera appropriata. Si tratta dunque di una specie di sentinella per la sicurezza, una figura che è chiamata a vigilare specifici processi nel contesto aziendale in modo che gli stessi vengano svolti in condizioni di sicurezza e in conformità con quanto richiesto dalle norme in vigore. Uno dei compiti più importanti del preposto consiste nel monitorare l’attività lavorativa in modo da assicurare il suo svolgimento regolare, controllando che i lavoratori comprendano e attuino ciò che viene richiesto dal datore di lavoro per ciò che concerne la sicurezza e la salute sul lavoro.

Che cosa può fare e che cosa non può fare un preposto

Un preposto non deve far altro che preoccuparsi di far applicare in maniera appropriata ciò che è stato deciso da altri, e nello specifico dai dirigenti e dal datore di lavoro. Invece la pianificazione di misure di prevenzione non fa parte delle mansioni del preposto. Ma quali sono i soggetti a cui possono essere assegnate le mansioni del preposto? Si tratta di figure professionali quali i capi sala, i capi reparto, i capi officina e i capi squadra. Ebbene, tutti costoro possono diventare preposti per la sicurezza, in quanto hanno il compito di sorvegliare e di coordinare i lavoratori.

La nomina del preposto

Il preposto è tenuto a frequentare un apposito corso preposto, fermo restando che egli può esercitare i poteri assegnati alla sua figura anche in mancanza di una regolare investitura. Fra l’altro la nomina a preposto viene effettuata in maniera automatica, senza che ci sia bisogno di un incarico formale dei dirigenti o del datore di lavoro. In un’azienda quindi i preposti corrispondono alle figure di responsabilità e di rilievo. Anche per questo motivo non è prevista la possibilità di non accettare di dover rispettare gli obblighi del preposto, visto che egli è reso tale dal suo ruolo.

Gli obblighi dei preposti

La vigilanza è la principale attività di un preposto, che è chiamato a verificare che il lavoratore adempia gli obblighi riguardanti salute e sicurezza sul posto di lavoro, con un uso appropriato dei dispositivi di protezione individuale e dei dispositivi di protezione collettiva. Il preposto è obbligato anche a indicare ai diretti superiori se il lavoratore persiste nel non rispettare i suoi obblighi o se nel sistema di sicurezza e salute ci sono delle anomalie. Ancora, un altro dovere è quello di verificare che solo il personale autorizzato possa accedere alle aree di lavoro che sono ritenute potenzialmente pericolose.

I compiti di un preposto

La lista di mansioni attribuite a un preposto, però, non si esaurisce qui. Egli infatti è tenuto a fornire ai lavoratori informazioni corrette a proposito di pericoli o rischi imminenti, fornendo loro le indicazioni sulle azioni da attuare in queste circostanze. La gestione delle emergenze è un altro dei doveri dei preposti, che in caso di necessità hanno anche la facoltà di ordinare l’evacuazione di tutto il luogo di lavoro o di una singola zona pericolosa, in base al livello di gravità della situazione. I preposti devono segnalare le condizioni di pericolo di cui sono a conoscenza nella maniera più tempestiva possibile, e informare i dirigenti e i datori di lavoro a proposito di insufficienze o anomalie che riguardano i dispositivi di protezione individuale e i mezzi di lavoro.

La formazione obbligatoria

Per conoscere nel dettaglio il percorso formativo richiesto per un preposto si può fare riferimento al sito web www.progetto81.it. La normativa che definisce l’iter di formazione è rappresentata dall’articolo 37 del D. Lgs. n. 81 del 2008. Il corso di formazione non può durare meno di 8 ore e deve affrontare, tra l’altro, le relazioni fra i soggetti del sistema di prevenzioni, esterni o interni che siano. Nel novero degli argomenti c’è anche la valutazione dei rischi aziendali, specialmente in relazione al contesto specifico nel quale il preposto svolge il proprio lavoro. Altri temi del corso di formazione sono gli incidenti e gli infortuni mancati, la definizione dei fattori di rischio e la loro individuazione e l’impiego dei mezzi di protezione collettivi e individuali che vengono forniti ai lavoratori. Vale la pena di ricordare che la legge obbliga a frequentare il corso, e di conseguenza la mancata frequenza può esporre al rischio di sanzioni. La formazione prevede anche approfondimenti sulle tecniche comunicative, in modo particolare nelle interazioni con i lavoratori somministrati, con gli stranieri e con i neo-assunti.