Avellino – La Fiamma Olimpica sfida pioggia e freddo. Con qualche minuto di ritardo il tedoforo arianese, Sandro Guardabascio, ha raggiunto il centro cittadino dove avrebbe dovuto incontrare il presidente del Coni provinciale Giuseppe Saviano e il sindaco di Avellino, Pino Galasso. Incontro slittato dopo il ritardo accumulato nel corso della staffetta partita da Montecassino e che ha toccato le città di Benevento, Capua e Caserta. La fiamma Olimpica è stata prodotta dalla Pininfarina in base all’accordo raggiunto con il Toroc. L’importante marchio italiano è responsabile dello stile e della produzione a titolo gratuito di 12mila Torce numerate per le Olimpiadi e 125 per le Paralimpiadi. Rispetto alle Torce delle Olimpiadi passate, la nuova fiaccola ha dovuto rispettare requisiti di gran lunga più severi: visibilità a 100 metri di distanza anche in luce diurna, resistenza alla pioggia, alla neve, a temperature dai –20°C a +25°C, al vento fino a 120 km/h, ad altitudini fino a 5000 metri. Qualche giorno fa, la Torcia si è aggiudicata il premio “Lorenzo il Magnifico”, massimo riconoscimento della Biennale dell’Arte Contemporanea di Firenze, con la seguente motivazione: “Il Magnifico Lorenzo de Medici si inchina alla bellezza di pura sintesi della Torcia Olimpica sorta dal multiforme ingegno taurinense e dal sublime mastro di linee, Pininfarina”.
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