La “banda” degli onesti

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Alla fine la “banda” di militari del Nucleo Investigativo di Avellino che si sarebbe divertita a strappare verbali che non soddisfacevano i loro desiderata, costringendo a firmare quelli redatti da loro senza alcuna facolta’ di lettura ai testi “vittime” non delle turbative d’asta ma delle loro presunte violenze verbali (immaginando pure che avessero la fantasia di inventarsi un verbale e dichiarazioni da soli), tanto banda “criminale” non era. Molto piu’ simile per la verita’ alla “banda” degli onesti, quella di Toto’ e Peppino. Perche’ stando almeno alle indiscrezioni che circolano sulla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura a seguito delle indagini (andate avanti almeno per alcuni mesi) nel famoso verbale alterato sarebbero state rappresentate le stesse circostanze che erano riferite in precedenza e poi in aula dal teste. Un falso davvero originale, degno proprio della banda degli “onesti”. Cosi’ almeno dopo ventuno giorni di sospetti e di “graticola” si potranno definire i militari del Nucleo Investigativo di Avellino, che a quanto pare e da un primo scrutinio da parte della Procura di Avellino (una indagine di cui i militari avevano appreso l’esistenza in diretta e durante il processo) non avrebbero compiuto nessuno dei reati contestati provvisoriamente a seguito della trasmissione degli atti e delle indagini. Una svolta che restiuisce serenita’ alla comunita’ e ai cittadini, qualora si fosse pure ipotizzato o creduto ad una condotta del genere e soprattutto serenita’ agli stessi investigatori. Non solo quelli finiti nel tritacarne ma tutti, visto che oltre al sacrificio personale e familiare per indagini che li hanno visti per anni ad operare, sarebbe stato un deterrente per qualsiasi altro investigatore dover correre il rischio di finire indagati e anche infangati per il proprio lavoro. La parola fine a questa vicenda la mettera’ un Gip del Tribunale di Avellino, dopo una camera di consiglio, visto che e’ stata gia’ annunciata opposizione all’archiviazione. Intanto una prima verita’ e’ emersa. Ed e’ quella che piu’ conforta.