Italiani e ricerche online: come è cambiato il search

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Anche un fenomeno relativamente recente, come quello delle ricerche online, ha una propria storia e una propria evoluzione, soprattutto tenendo conto che si tratta di tecnologia, un settore che si aggiorna quotidianamente. Di anno in anno il database di ricerche rese disponibili agli utenti crescono con un valore del 40 per cento, tra informazioni, contenuti, risultati legati alle attività di e-commerce.

Sempre di più, inoltre, le ricerche si specializzano per interagire con l’utente, come quando, nel 1994, fu introdotto Altavista, il primo a lanciare il suggerimento di ricerca a cui oggi, invece, siamo pienamente abituati.              Dopo Yahoo!, per molto tempo tra i motori di search più utilizzati dagli utenti del web, Google ha senza dubbio rappresentato una rivoluzione nel campo.          Le pagine hanno infatti iniziato ad avere un proprio intrinseco valore, il cosiddetto “page rank” e, proprio per questo, l’indicizzazione tra i risultati tramite l’inserimento di parole chiave è stata una novità fondamentale, tanto da far nascere una specifica pratica di ottimizzazione e indicizzazione per mezzo di parole chiave, la cosiddetta “SEO”, ovvero Search Engine Optimization. Lo step successivo, anche di pari passo con l’affermazione e il consolidamento dell’ e-commerce su scala mondiale – e dunque anche nazionale, è stato quello della vendita di inserzioni alle aziende, fondate proprio sulle parole chiave più attrattive: dalla SEO si è passati a quella che si chiama SEM, ovvero Search Engine Marketing: a questi concetti si è poi aggiunto il “quality score” o punteggio di qualità, per calcolare la pertinenza tra l’annuncio e la pagina di destinazione collegata, la cosiddetta “landing page”.

Tutte queste evoluzioni rispondevano, di fatto, a un cambiamento nell’approccio di ricerca degli utenti, sempre più consapevoli, ma anche orientati a risultati mirati, specifici, personalizzati.                                         Tanti progressi si sono dunque fatti nella verticalizzazione e personalizzazione delle ricerche, per rendere il search manuale più utile, rapido, performante, soprattutto con l’intensificazione degli accessi da mobile. Oggi, ad esempio, chi si trova in vacanza e cerca una pizzeria o un caffè nelle vicinanze, può ottenere numerosi risultati di ricerca, fondati sul meccanismo della geolocalizzazione o Local Search. Chi, invece, è abituato ad acquistare, ad esempio, profumi di una certa marca, con molta probabilità vedrà comparire tra i risultati di ricerca degli annunci, le cosiddette “sponsorizzate”, che sono delle vere e proprie inserzioni pubblicitarie. Dal 2007, poi, il Google Suggest, ovvero i suggerimenti e il completamento automatico delle ricerche, hanno spinto sempre di più i risultati verso le effettive esigenze dell’utente e del consumatore.

Il tempo, col tempo, è divenuto un fattore chiave nell’approccio alla ricerca. Risparmiare tempo – e denaro – è il motivo che spinge metà e oltre della popolazione italiana ad acquistare online prodotti ma anche servizi.                Ecco allora che sono nati i compara-prezzi, dei micro motori di ricerca per filtrare le offerte presenti online, consentendo di acquistare con importanti sconti prodotti che vanno dalla tecnologia ai beni farmaceutici, ma anche generi alimentari, abbigliamento, cosmetica, e così via. I compara-prezzi, poi si sono specializzati in vari rami, aggiungendo recensioni dei vari servizi, come accade a chi accede al web per cercare tariffe della luce o del gas vantaggiose, per trovare nuovi casinò online legali, per scegliere un’assicurazione online conveniente, e così via. Le recensioni in questi e altri settori aiutano gli utenti a capire bene il funzionamento dei vari servizi, ma anche su come orientarsi a livello contrattuale, ovvero a quali termini e condizioni prestare attenzione prima di aderire, e così via.

In altri casi ancora i compara-prezzi si sono evoluti da motori di ricerca a aggregatori di offerte contenenti dei link diretti alle promozioni: è il caso di alcune piattaforme di couponing “generaliste” – sullo stile di Groupon – ma anche di siti dedicati, ad esempio, ai viaggi e alla ristorazione, come Booking. Anche qui le recensioni degli altri utenti hanno un valore importante per i membri della community: di solito si sceglie una struttura o un servizio in base a numero di stelline, e alla positività delle esperienze lasciate dai clienti, come accade su TripAdvisor, AirBnb, e molti altri portali settoriali.

Ecco dunque che il “search” da passivo è diventato attivo, anzi, interattivo, e, soprattutto, sempre più mirato a rispondere ai reali bisogni di un consumatore, consentendo di risparmiare tempo, ma anche di spendere meno.

Anche chi sceglie la Rete semplicemente per informarsi, ormai può contare su meccanismi di search sempre più capaci di intercettare le richieste: si pensi al Knowledge Graph” di Google, ovvero quando compare una schermata informatica legata alla parola che si è digitata, ma anche alle Quick Answer, ovvero le risposte veloci a domande semplici che vengono poste dai naviganti.

Non solo: ormai la velocizzazione dei processi di search può contare anche sulle ricerche vocali da impostare sul proprio dispositivo mobile. Pronunciando la frase “Ok Google” si può chiedere alla Rete un po’ di tutto: dalla situazione meteo al ristorante più vicino, fino anche a una barzelletta, per divertirsi un po’.