Istituzioni al confronto a Montemiletto: il quadro dei piccoli comuni non è esaltante

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Unione dei Comuni, la Campania viaggia di pari passo con il regresso. Undici i centri beneficiari di finanziamenti, solo tre quelli dotati di statuto e regolamenti. E la provincia di Avellino non è da meno. Soltanto negli ultimi anni l’esigenza di unirsi per avviare una gestione associata di funzioni e servizi è balzata all’apice di un sentire comune che fa rima con rilancio. Questo slancio di orgoglio, questa ricerca assennata di ‘identità’ che si incastra con il processo di globalizzazione in atto, è stato al centro del dibattito ‘Le unioni dei Comuni: prospettive di riordino territoriale e crescita socio-economica’ promosso dal Vicepresidente delle Acli provinciali Rosanna Repole e che si è svolto nella mattinata di ieri a Montemiletto. Ad aprire i lavori il primo cittadino Eugenio Abate che ha ribadito l’importanza di creare sul territorio una rete di servizi che possa essere di supporto al lavoro istituzionale e di aiuto per quel processo di trasferimento di poteri di cui tanto si parla. E la sua proposta si traduce in effettivo progetto. Insieme ai sindaci di Montefusco, Torrioni, Tufo, Santa Paolina e Torre Le Nocelle, il numero uno di Palazzo di Città sta cercando di rendere tangibile il programma. Efficienza, efficacia, economicità… le tre parole magiche per una gestione coordinata di funzioni e servizi che non deve, però, sfociare in una fusione. È quanto trapelato dalla relazione di Carolina Annecchiarico, Responsabile Ricerche e Documentazione, Comm. Affari Costituzionali Senato della Repubblica, che non ha risparmiato stoccate pungenti ad un’amministrazione regionale ‘troppo assente’, in termini di legificazione, nel processo di promozione e rilancio dei piccoli Comuni. “Un discorso quello di Palazzo Santa Lucia sporadico e non organico – sottolinea la dott.ssa Annecchiarico – non in linea con il quadro complessivo del Paese. Su 8mila centri, 6mila (il 72 per cento) sono piccoli Comuni. Un dato significativo che non può più essere sottovalutato, specialmente nel Meridione dove manca una progettualità politica in tema di riordino territoriale”. Non così nel Nord dell’Italia dove il rilancio delle identità, il rafforzamento del concetto di municipalità si integra alla perfezione in una ‘strategia’ associazionistica che punta ad elevare il livello delle risorse integrate e ad ottimizzare le risorse impiegate. Un elemento, come ha sottolineato il Vicepresidente nazionale delle Acli, Andrea Olivero, su cui si si è costruito il sistema politico moderno. E a sostenere lo sviluppo ‘dal basso’ è l’assessore regionale al Bilancio, Luigi Anzalone, che nell’ammettere la ‘latitanza’ della Regione Campania sulla questione, evidenzia la necessità di costituire una struttura ‘una e plurale’ che risponda ad una logica istituzionale ad ‘incastro’. “Dobbiamo stare al passo con i tempi – ha concluso Anzalone – combinare il locale con il globale, la tradizione con l’innovazione in un’ottica di supporto e collaborazione”.

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