Irpinia, il virus corre: “Dati allarmanti”. E l’Asl chiede aiuto ai sindaci

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L’impennata del virus fa paura anche in provincia di Avellino, nonostante il tasso di positività in Irpinia sia il più basso della Campania. Ma il covid corre troppo in fretta e l’Asl del capoluogo è in oggettivo ritardo non per inadempienze proprie, bensì rispetto alla tabella di marcia disegnata dal Governo. Ad entrare nei dettagli, il direttore generale dell’azienda di via degli Imbimbo, che oggi ha effettuato un sopralluogo presso il centro vaccinale del palazzetto dello Sport “Giacomo Del Mauro” di Avellino.

“Negli ultimi giorni – afferma Maria Morgante – stiamo registrando un incremento di positività al coronavirus esponenziale. Ciò ben si evidenzia se partiamo dai dati del mese di maggio ad oggi. Fino ad ottobre scorso, abbiamo avuto un controllo sulle positività in maniera precisa perché avevamo numeri bassi: al massimo registravamo 100 positivi al giorno. Questo dato ci consentiva di essere in linea con la circolare del ministero della Saluta, secondo cui, per effettuare un buon tracciamento, non devono esserci più di 50 positivi ogni 100mila abitanti. Essendo l’Irpinia popolata da 400mila abitanti, non avevamo problemi, visto che registravamo sui 200 positivi a settimana”.

La “svolta”, purtroppo in negativo, è partita l’8 novembre. “Da allora ci ritroviamo con un numero superiore a 200, basti pensare che dal 20 al 26 dicembre abbiamo avuto 1.160 positivi. Quindi la media è ben superiore ai 50 positivi ogni 100mila abitanti. Il dato è allarmante. Rispetto a questi numeri, il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl ha chiesto aiuto ai sindaci, a tutti i primi cittadini, in particolare alle 19 fasce tricolori dei centri più interessati al contagi, come Avellino, Ariano Irpino, Caposele. Cosa si chiede loro? Rispetto ad un elenco di positivi all’interno del comune, la richiesta è di emettere provvedimenti di isolamento per le persone contagiate e per i contatti stretti”.

Non è una resa questa dell’Asl ma un modo per ottemperare con precisione alle prescrizioni ministeriali e per “andare incontro al virus” in maniera più veloce.

“Al momento – sottolinea la manager dell’azienda sanitaria – né la Campania e nemmeno l’Irpinia rischiano di finire in zona rossa. Il tasso di occupazione dei posti letto in ospedale ci consente ancora di respirare, in provincia di Avellino, inoltre, il tasso di positivià è più basso rispetto a quello regionale”.