Il Comitato della Valle del Sabato, dopo l’ennesimo sforamento inquinante registrato ad Avellino, torna a discutere di un tema delicatissimo. Avellino, per l’emissione di polveri sottili, si conferma una delle maglie nere della campagna. La Valle del sabato, purtroppo, non se la passa meglio.
Dice in proposito il dottore dell’Asl e presidente del comitato Salviamo la Valle del Sabato, Franco Mazza: “Sul problema polveri sottili ad Avellino e nella valle del Sabato c’è da fare una discussione seria, dati alla mano, con approccio scientifico e liberi da convinzioni precostituite. Lo abbiamo detto tante volte: siamo vittime dell’orografia, della meteorologia e dei cambiamenti climatici”.
“Il primo lockdown – continua – ci ha fatto sapere che ad Avellino anche in assenza di traffico e della maggior parte delle attività antropiche, ad esclusione delle caldaie e dei camini che invece erano a pieno regime, abbiamo sforato lo stesso, di poco ma abbiamo sforato. Dobbiamo anche dirci che molti degli sforamenti di PM 10 come quelli di questi giorni sono dovuti alle polveri sahariane nei confronti delle quali non possiamo fare niente. Questi sono fatti incontestabili. Tutto ciò vuol dire che per quanti sforzi possiamo fare un inquinamento di fondo nel nostro contesto è inevitabile. Noi però riteniamo che proprio perché la situazione è assai complessa serva uno sforzo corale e straordinario per ridurre al minimo tutte le emissioni e che sia assolutamente sbagliato puntare l’indice contro possibili fonti e assolverne altre perché questo metodo non è per niente scientifico ma serve solo a fare “ammuina”.
Il comitato, che recentemente ha incontrato il Procuratore di Avellino, Domenico Airoma, per discutere del problema inquinamento, focalizza la sua attenzione anche sui roghi agricoli. Purtroppo piaga ciclica in provincia di Avellino durante il periodo estivo.