Autostrade non impara mai, anzi continua a fare di testa sua. E’ quanto verrebbe da pensare alla luce di ciò che sarebbe emerso dalle ispezioni dei tecnici del Mit effettuate sui nove viadotti dove sono stati autorizzati i lavori di cantierizzazione necessari alla riqualifica e sostituzione delle barriere poste sotto sequestro in quanto non sicure.
Parliamo dei viadotti Fosso San Biagio, Campo Filone e Petronilla, insistenti tra le uscite Pescara Ovest e Pedaso sull’A14 Bologna-Taranto, e i viadotti Lenze-Pezze, Scrofeta Vergine, Sabato, Francia, Pietragemma, Boscogrande e Vallone del Duca, presenti tra Baiano e Benevento sull’A16 Napoli-Canosa.
L’indagine, portata avanti dalla Procura della Repubblica di Avellino, diretta dal Procuratore capo Rosario Cantelmo, riguarda appunto la sicurezza e la manutenzione delle autostrade da parte di Aspi. In particolare gli inquirenti, suffragati dai pareri di Mit e C.S.LL.PP., contestato a otto indagati, tra cui tre manager della società del gruppo Atlantia, di aver “sostituito i precedenti tirafondi ‘Liebig Plus‘ – aveva scritto il gip a maggio – con barre filettate inghisate in malta cementizia, compromettendo notevolmente la capacità di contenimento delle barriere in caso di urto con veicolo pesante”.
Da qui le istanze di dissequestro temporaneo presentate da Aspi: tutte rigettate, tranne una che riguarda soltanto una manciata degli oltre trenta ponti su cui sono stati apposti i sigilli. Prima di Natale, infatti, il Gip aveva autorizzato i lavori di cantierizzazione sotto l’occhio attento dei tecnici del Mit, chiamati a eseguire sopralluoghi per verificare la regolarità delle opere.
E’ proprio alla luce dei sopralluoghi che sarebbero state riscontrate delle irregolarità, in quanto Autostrade non avrebbe rispettato le prescrizioni contenute nella variazione tecnica espressa dal Mit. Da qui la necessità di richiedere pronta risoluzione delle criticità alla concessionaria, altrimenti i lavori non potranno essere avviati. Non tutti gli elementi sarebbero infatti marcati con l’identificativo indicato dagli organi competenti e non corrisponderebbero dunque alla tipologia da utilizzare in classe H2. Essi dovrebbero essere sostituiti con barriere conformi a quelle prescritte nella validazione tecnica. Inoltre sul viadotto Petronilla, i New Jersey utilizzati per delimitare il cantiere non si estenderebbero per l’interezza del lato sud del viadotto e anche qui non tutti sono marcati con l’identificativo indicato, ovvero Cancellotti ET 100. Sull’A16, infine, la cantierizzazione non è stata neanche ultimata.
Intanto il traffico aumenta, registrando code chilometriche sul tratto pescarese dell’A14, per i tir incolonnati in prossimità delle uscite autostradali a causa dell’interdizione ai mezzi pesanti tra Pescara Nord e Atri-Pineto, come disposto dal Gip.