AVELLINO- “Avellino, al di là di andare e tornare per me non è un punto di arrivo o di partenza. Per me resta e resterà sempre un punto di riferimento costante per la mia vita di magistrato. Perché so che qui posso contare sempre sul porto sicuro rappresentato dal vostro sostegno e la vostra stima”. E’ cosi che Marcello Rotondi, Gip del Tribunale di Avellino, ha voluto salutare i suoi colleghi magistrati, gli avvocati, il personale, riunito per i saluti nell’aula Magna Rosario Livatino. Rotondi sarà tra qualche giorno nel suo nuovo incarico di Presidente di Sezione presso il Tribunale di Potenza. Marcello Rotondi ha ricordato il “ritorno” ad Avellino il primo febbraio 2019 e ha spiegato le ragioni della scelta che lo porterà di nuovo lontano dalla sua città: “Il mio trasferimento nasce da un desiderio di cimentarmi in una prima esperienza semidirettiva. Questo perché nel corso degli anni ho capito che il buon funzionamento del servizio della Giustizia ci richiede non solo di essere bravi giudici ed organizzare non solo il proprio lavoro ma aiutando i piu’ giovani ed il personale ad organizzare il proprio”. Al suo fianco c’erano il presidente f.f del Tribunale Roberto Melone, il suo predecessore Vincenzo Beatrice, il questore di Avellino Pasquale Picone, che ha ricordato un aneddoto legato ai tempi in cui Rotondi era magistrato della Procura di Avellino ed insieme all’allora capo della Squadra Mobile, anche lavorando di domenica, risolse un caso di omicidio, scagionando un sospetto che si era rivelato innocente, il già presidente della Sezione Penale Gennaro Iannarone, il presidente dell’Ordine degli Avvocati Fabio Benigni, la presidente della sottosezione dell’ Anm Monica D’Agostino e il Procuratore Aggiunto di Avellino Francesco Raffaele. Pacatezza, competenza, equilibrio. Sono gli aggettivi più usati negli interventi dei saluti dei relatori. Dopo aver ringraziato i suoi colleghi, non senza emozione per i suoi colleghi dell’ Ufficio Gip, il personale e i giovani addetti all’ufficio del Processo. Una sfida che Rotondi ha voluto ricordare come alla fine sia stata una scelta apprezzata. Ha lodato il comportamento assunto in tutti questi anni dalla Procura, che il magistrato ha definito “l’ago della bilancia del funzionamento della Giustizia penale nel territorio. E posso dire, in questo momento storico, che quella di Avellino è guidata in maniera autorevole dal dottore Airoma e si avvale di sostituti, sia togati che onorari di grande spessore. Nonché di personale amministrativo e forze dell’ordine sempre seri e molto motivati. Nei miei confronti non vi è stata da parte di alcuno mai la minima forma di pressione o recriminazione, anche a fronte di provvedimenti contrari alle loro richieste. Questo mi ha consentito di svolgere il mio compito sempre con grande serenità”. Parole importanti anche per l’Avvocatura: “Saluto e ringrazio infine l’intera classe forense, con la quale per consuetudine e cordialità di rapporti c’e’ stata un’attiva collaborazione sia nell’attività forense che in quella formativa. Sarebbe destinato al fallimento un giudice che pensasse di condurre in porto la nave della Giustizia guidando contro il corso dell’Avvocatura. Sarebbe un pessimo magistrato colui che pensasse che il corso dell’Avvocatura proceda contro l’idea di Giustizia. L’augurio a voi avvocati e’ quello di seguire con crescente convinzione questo percorso di Giustizia, avendo sempre chiaro che solo con il dialogo, la dialettica leale, la collaborazione e la formazione continua, vi potrà essere una tutela dei diritti sempre migliore, alla quale tutti noi dobbiamo sempre aspirare”.
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